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Inaugura sabato 15 settembre a Villa Bagatti Valsecchi “Avevo 20 anni” la mostra internazionale del Premio CRAMUM

(mi-lorenteggio.com) Milano, Varedo 10 settembre 2018 – CRAMUM, Comune di Varedo, Fondazione Cure Onlus e Fondazione la Versiera presentano a Villa Bagatti Valsecchi di Varedo dal 16 al 30 settembre la mostra internazionale “Avevo 20 anni” a cura di Sabino Maria Frassà. L’inaugurazione della mostra – aperta al pubblico – si terrà alle ore 18:00 di Sabato 15 settembre 2018 a Villa BagattiValsecchi di Varedo. In tale occasione sarà anche proclamato il vincitore del 6° premio CRAMUM per l’arte contemporanea in Italia.

La mostra indaga il passare del tempo e l’inquietudine giovanile e ospita 25 opere di artisti provenienti da Italia, Cina, Corea, Olanda, Polonia e Stati Uniti: Ivan Barlafante,Yuting Cheng, Alberto di Fabio, Francesco Fossati, Marta Galbusera, Daesung Lee, Giulia Manfredi, Franco Mazzucchelli, Ryts Monet, Marcello Morandini, Maria Teresa Ortoleva, Noa Pane, Francesca Piovesan, Diego Randazzo, Marika Ricchi, Zheng Rong, Andreas Senoner, Rob van den Berg, Maria Wasilewska. Le opere dei 10 finalisti del premio cramum sono così esposte tra le opere di grandi maestri dell’arte contemporanea, a sottolineare uno dei temi cardini della mostra: la creatività e l’essere contemporanei non dipendono dall’età anagrafica, da cui siamo tutti troppo ossessionati. in mostra perciò molti lavori recenti realizzati da artisti che hanno avuto il coraggio di ripensare il proprio lavoro anche quando erano noti al grande pubblico. Ne è un esempio l’opera Bifacciale n4, tratto dal nuovo ciclo di opere di Franco Mazzucchelli presentati da Gaggenau a Milano a giugno dopo il successo della personale al Museo del 900. Del resto, come ricorda il curatore Sabino Maria Frassà “Siamo in una società che rifiuta l’idea di crescita e maturità, credendole in antitesi con la capacità di essere creativi. Eppure Maestri di un tempo come Fontana o di oggi come Morandini e Mazzucchelli, dimostrano, giunti all’apice della carriera, di essere capaci di innovare e accrescere la propria ricerca artistica di continuo, a dimostrazione che la vera arte contemporanea non è una questione anagrafica. L’arte che rimarrà è l’arte che riesce a esser contemporanea al di là del proprio tempo”.

Il tema del futuro, del tempo che passa e a cui l’uomo cerca di opporsi è tra i temi principali della mostra. Emblematiche in tal senso sono le opere di due artiste che hanno vinto negli scorsi anni il premio CRAMUM: Giulia Manfredi e Francesca Piovesan.
Per sempre di Francesca Piovesan riflette sulla rincorsa umana all’eternità, al “per sempre”. Un tatuaggio è uno dei modi attraverso cui l’essere umano cerca di far permanere su di sé qualcosa che lo accompagni “per sempre”. Invece in alcuni punti del corpo, come sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, anche i tatuaggi posso svanire quasi completamente in breve tempo.

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