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La settimana della moda milanese 2018 è dedicata alla “moda verde”

Milano, 4 ottobre 2018 – Le case di moda sono impegnate nell’allestire mostre in occasione della MFW2018, la settimana della moda milanese. Una delle protagoniste di questo attesissimo evento è stata la fotografa Sarah Moon, che il 19 settembre ha inaugurato all’interno dei locali del museo dello stile di Armani/Silos una mostra dal titolo “From one season to another“. 170 immagini, esposte al primo piano del museo, rappresentano un viaggio senza tempo attraverso le stagioni. L’esibizione offre ai visitatori uno spaccato della dimensione artistica e professionale della fotografa inglese. L’originalità delle immagini della mostrasi fondono perfettamente allo stile indistinguibile dell’artista Giorgio Armani.La Milano Fashion Week è dedicata al tema attualissimo dello sviluppo sostenibile, la cosiddetta Green Fashion (moda verde). Anche quest’anno al centro di piazza Scala è stato allestito un giardino che ha, come motivo principale, il colibrì, un uccello piccolo, variopinto e in apparenza fragile, che esprime la capacità della moda di resistere ai cambiamenti adattandosi alle tendenze del  nostro secolo e alle necessità ambientali. La Camera di Commercio italiana della moda, organizzatrice dei principali eventi della settimana, consegnerà i Green Carpet Fashion Awards alle maison della moda più rispettose dell’ambiente.

 

Il programma prevede 90 collezioni e 60 sfilate, alle quali interverranno celebrità internazionali e figure cardine del mondo della moda che assisteranno alla cerimonia finale di premiazione presso il Teatro Alla Scala. Da un quinquennio a questa parte le grandi firme della moda stanno diventando particolarmente sensibili verso il rispetto dell’ambiente: a dimostrarlo è il numero sempre maggiore di accessori e capi di abbigliamento in cui le finte pellicce hanno preso il posto di quelle reali. Per offrire un esempio concreto di attenzione verso l’ambiente, il colosso della moda di lusso Burberry ha annunciato, già dalla scorsa settimana, di non avere più intenzione di bruciare le merci invendute appartenenti alle collezioni precedenti. Attraverso questa pratica industriale Burberry e gli altri brand della moda bruciano ogni anno decine di milioni di dollari di prodotti per proteggere l’esclusività legata al marchio di lusso ed evitare possibili contraffazioni. Solo lo scorso anno l’azienda Burberry ha bruciato capi di abbigliamento e accessori per un valore che si aggira intorno a 29 milioni di sterline. Finita nel mirino degli ambientalisti, la casa di moda si è difesa mettendo in evidenza come questa pratica fosse volta alla diminuzione della quantità di merce da destinare agli inceneritori. In quell’occasione il CEO di Burberry, Marco Gobetti, ha comunicato in una nota che è compito del lusso essere responsabile sia a livello ambientale che sociale.

L. M.

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