Corsico (8 marzo 2007) – Uno sportello provinciale al quale i Comuni, da soli o in forma associata, potranno rivolgersi per discutere insieme ai tecnici dell’assessorato al territorio di palazzo Isimbardi i punti di maggiore interesse relativi all’adeguamento del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). E per il sud Milano, per il quale l’assessore Pietro Mezzi ha organizzato nei giorni scorsi a Corsico l’ultimo dei tavoli di lavoro previsti per raccogliere le istanze di amministratori e tecnici locali di tutta la Provincia, l’ambito di maggiore interesse è quello agricolo. Quindi, il consumo di suolo e i limiti insediativi.
Il “tavolo” di Corsico
All’incontro, ospitato alla Sala La Pianta, erano presenti molti rappresentanti degli Enti locali che hanno sottolineato soprattutto la necessità di un maggior equilibrio tra esigenza di salvaguardia del patrimonio ambientale e agricolo e sviluppo delle stesse comunità.
Il commento dell’assessore provinciale
“Occorre sicuramente ripensare il tema della risorsa suolo – ha detto Mezzi – però siamo convinti che la dissipazione delle aree agricole o destinate a parchi tutelati non sia quella percorribile, nell’interesse sia di chi crede nello sviluppo sostenibile sia di altri che mirano maggiormente ad aspetti economici. Il territorio – ha detto l’assessore provinciale – non può essere utilizzato per far quadrare i bilanci, anche se ci si sta vivendo un periodo di crisi della fiscalità locale. Per il momento, elaborando uno strumento tecnico e scientifico di confronto, abbiamo classificato, per la prima volta, gli ambiti agricoli, che riteniamo una questione molto delicata per la quale è fondamentale la concertazione e la definizione di scelte condivise”.
L’intervento del presidente
Sul tema è intervenuto anche il Sindaco di Corsico, Sergio Graffeo, che ha parlato anche come presidente dell’Associazione dei Comuni del sud Milano. “La condivisione dei processi, anche in ambito urbanistico e di sviluppo del territorio – ha detto – rappresenta una strategia di intervento politico non solo obbligatorio per legge, ma indispensabile se si vogliono affrontare con determinazione e cercare di risolvere alcuni nodi critici che interessato un’area vasta, come quella del sud Milano. Un’area, quindi, che va oltre i confini comunali e per la quale il supporto provinciale in prima istanza e regionale, come centro del sistema di governo locale, sono indispensabili. Nel Piano territoriale di coordinamento provinciale sono convinto sia fondamentale valorizzazione le aree agricole nel quadro paesaggistico, ambientale, di difesa del suolo, però con nuovo ruolo di “servizio” alle città, nella logica della sostenibilità. Occorre saper conciliare le domande sociali che giungono dai cittadini delle nostre comunità con le esigenze di salvaguardia del patrimonio ambientale”.
L’agricoltura nel sud Milano
Tenendo presente, come ha evidenziato lo stesso Centro studi Pim, che l’indice di occupazione agricola (0,15) è significativamente inferiore alla media provinciale (0,59), anche se rimane una risorsa per il sud Milano. Qui si coltiva soprattutto riso (con una media del 70%), mais (media 18%) e altri cereali. Poche sono le ulteriori coltivazioni agricole, i boschi o le aree con vegetazione naturale.
“La maggior parte delle aziende – spiegano gli esperti del Centro studi Pim – ha sede nelle cascine a corte, molte delle quali risultato sottoutilizzate (hanno una superficie media complessiva di 0,71 kmq, contro una valore provinciale di circa 0,20 kmq) e non adeguate alle esigenze attuali delle attività presenti. Solo di recente si è assistito alla diffusione di iniziative agrituristiche, legate soprattutto alla ristorazione, in ambiti interessanti sotto il profilo della fruizione pubblica (Cascina Coriasco di Lacchiarella)”.
Il territorio utilizzato a fini agricoli risulta pari al 69,3% del totale, con 81,90 Kmq; la parte urbanizzata si estende invece su una superficie di 37,65 Kmq.
Le aree ricomprese nei Parchi di rilevanza sovracomunale sono complessivamente il 58% della superficie totale, estendendosi su 68,56 kmq.
Gli Enti locali
Altri amministratori locali hanno evidenziato la necessità, però, di una maggiore attenzione da parte dell’Ente Parco Sud, all’interno del quale si troverebbero Comuni la cui superficie è per quasi il 90% sottoposta a tutela. “Se il nostro Parco – ha detto un tecnico – è uno dei cinque regionali della Provincia di Milano non si capisce perché debba avere regole di utilizzo differenti. I Comuni piccoli, infatti, sono vincolati anche nel perseguire processi di rivitalizzazione demografica delle proprie comunità, che invecchiano in quanto non è possibile garantire spazi alle nuove generazioni. Per contro, non si hanno spazi verdi fruibili, ma solo aree abbandonate a se stesse”.
In tre parole, gli amministratori locali hanno chiesto all’assessore Pietro Mezzi di portare un messaggio al presidente della Provincia: “Il Parco Sud sia gestito, salvaguardato e vissuto”.
Il processo di aggiornamento del Ptcp
“Vorremmo arrivare entro l’estate – sottolinea l’assessore Mezzi – a definire la proposta di Piano, che avrà un alto grado di flessibilità e di modificabilità nel tempo. Per questo si sta predisponendo una normativa di piano che preveda differenti procedure di variante. L’iter proseguirà fino alla probabile approvazione del documento definitivo entro l’autunno del 2008”.