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Corsico – Uno spiraglio per la Hitman, che rilancerà il made in Italy

Corsico (11 luglio 2007) – La vicenda Hitman è a una svolta. Dopo il susseguirsi di promesse, di speranze, di colpi di scena che avevano fatto passare notti insonni soprattutto alle centinaia di lavoratrici, ora si apre uno spiraglio concreto.
“Un capitolo – precisa il sindaco, Sergio Graffeo – importante della vicenda, che va nella direzione della tutela dei lavoratori. In ogni occasione avevamo ribadito che l’Amministrazione comunale era pronta a discutere una destinazione diversa dell’attuale
stabilimento, a patto che fossero salvaguardati i posti di lavoro e che la produzione rimanesse a Corsico. Oggi ci sono tutte le premesse perché ciò possa avvenire. La sinergia tra istituzioni, con la Provincia in prima linea insieme al Comune, hanno portato ad ottenere maggiori certezze”.
Già ieri nell’ultimo giorno utile, infatti, la Ats finanziaria ha presentato la sua proposta scritta al curatore fallimentare versando la cauzione richiesta. Il deposito di circa 7 milioni di euro prevede anche l’impegno a rilevare l’azienda corsichese entro i prossimi sei mesi.
“È una offerta – precisa l’assessora al Lavoro, Nadia Landoni – che ci fa ben sperare. C’era una situazione di disagio nel disagio, perché il 99% dei dipendenti è donna. E le lavoratrici hanno, purtroppo, maggiori maggiori difficoltà a trovare un nuovo posto di lavoro. Si tratta di un’operazione che potrà essere anche un’occasione di rilancio, dal punto di vista economico, della nostra città, grazie alla volontà di valorizzare il made in Italy non solo nel mercato interno, ma anche in quello internazionale. Ci è rimasto un po’ l’amaro in bocca – prosegue Landoni – perché in questa fase le lavoratrici di Vigano di Gaggiano, che si occupano del taglio dei tessuti, non verranno riassorbite. Però, la società si è assunta l’impegno di assumerle nel momento in cui l’attività sarà avviata e sarà necessario ampliare il numero dei propri dipendenti”.
In particolare, l’Amministrazione comunale di Corsico ha messo sul piatto due proposte: la disponibilità di un’area industriale nella ex Burgo, dove potrà sorgere un nuovo polo della moda; l’avvio di percorsi politici e amministrativi per il cambio di destinazione d’uso dell’attuale stabilimento. Per fare che cosa? È tutto da verificare, perché si stanno aspettando proposte dalla società, insieme al Piano industriale che gli accordi prevedono venga consegnato entro la fine di luglio.
Per quanto riguarda l’assessore al lavoro e crisi industriali della Provincia di Milano, Bruno Casati che ha seguito la vicenda sin dal suo esplodere con il crack Fin.part e poi nelle sue evoluzioni, sempre negative, si tratta “finalmente” di una buona notizia: il lavoro del tessile/abbigliamento di qualità alta può ritornare a Corsico e così recuperare le tradizioni che si erano perse con la crisi della storica Cerruti, tutto ciò grazie alla tenacia delle lavoratrici che, per anni, hanno tenuto duro (una bella prova di identità e orgoglio la loro) e alla convergenza sull’obiettivo – salvare la fabbrica – da parte di Provincia, Comune e Sindacato Tessili.

Redazione

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