Milano 2 novembre 2007 – In occasione dell’inaugurazione della stele in ricordo dei caduti sul lavoro, avvenuta oggi al cimitero Maggiore (leggi l’articolo correlato), ecco di dati sulla sicurezza. Ogni anno in Italia muoiono in media 1.328 persone per infortuni sul lavoro. Di questi l’8% sono donne. Due terzi, circa 850 lavoratori, perdono la vita per cadute dall’alto in edilizia; ribaltamento del trattore in agricoltura o in un incidente stradale nel trasporto merci per le eccessive ore alla guida. In media ogni morto perde 35 anni di vita, per un totale di 45 mila anni di vita persi ogni anno. Sono alcuni dei dati denunciati da Cgil, Cisl e Uil nel corso dell’assemblea nazionale su salute e sicurezza.
I dati, che si riferiscono alla media del triennio 2003-2005, evidenziano inoltre che gli infortuni ufficiali sono 961.163 ogni anno. Senza contare tutti gli infortuni non denunciati all’Inail e non contabilizzati nelle statistiche, che potrebbero essere, secondo una stima, almeno 200 mila. Altri 300 morti ancora, secondo le stime dell’Ilo (l’Ufficio internazionale del lavoro), sarebbero da ricondurre a malattie di origine professionale. In Europa, stima l’Ilo, per ogni morto d’infortunio decedono altre quattro persone a causa di malattie di origine lavorativa. L’Ilo stima 13 mila morti l’anno in Italia a causa di esposizione a sostanze chimiche. Il costo per il sistema Paese della mancata prevenzione, secondo l’Inail, vale il 3% del PIL nazionale.
Rapporto annuale 2006 dell’Inail: la Lombardia resta la prima Regione italiana per numero di infortuni sul lavoro denunciati, che sono però in diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Con 157.968 casi denunciati nel 2006, la Lombardia resta in cima alla classifica delle regioni per numeri assoluti, seguita dalla Emilia Romagna con 133.232. Il dato è in leggera flessione rispetto al 2005, quando erano stati registrati 158.984 casi, e al 2004, con 161.823 casi. In Lombardia, 149.065 si sono verificati nel settore dell’industria e dei servizi, 5.334 in quello agricolo e 3.569 tra i dipendenti dello Stato. La flessione è dello 0,6% rispetto al 2005 e del 2,4% rispetto al 2004. I casi denunciati in Lombardia rappresentano il 17% di quelli nazionali, che nel 2006 sono stati 927.998.
Con 232 casi, la Lombardia registra il 18% delle morti bianche avvenute in Italia. Nel settore dell’industria e dei servizi sono accaduti 217 infortuni mortali, 15 nel settore agricolo. Una situazione allarmante, che emerge a fronte di una flessione del fenomeno infortunistico complessivo.
DATI MILANO (Fonte INAIL)
NUMERO MORTI BIANCHE
2005
26
2006
23
SPECIFICHE RELATIVE A MORTI BIANCHE 2006
22 UOMINI e 1DONNA
20 ITALIANI
1 ALTRI PAESI UE
2 PAESI EXTRA U.E.
Agenti e materiali del contatto che hanno causato le morti nel 2006
Strutture edili: 6
Dispositivi di coinvolgimento: 2
Veicoli terrestri: 14
Non determinato 1
FASCE DI ETA’ delle morti bianche nel 2006
0 Morti Fino a 17 anni
9 Morti Tra 18 e 34 anni
4 Morti Tra 35 e 49 anni
10Morti Tra 50 e 64 anni
E’ interessante da rilevare come il numero dei morti relativo alla fascia di età compresa tra i 18 e 34 anni
sia scesa a 9 nel 2006, da un numero pari a 13 registrato nel 2005. La fascia di età tra i 0 e i 17 anni non ha registrato morti nel biennio 2005 – 2006.
Redazione