(mi-lorenteggio.com) Milano, 26 dicembre 2007 – La Giunta regionale ha varato le nomine dei direttori generali delle 15 Asl e delle 29 Aziende ospedaliere della Lombardia. Con una significativa novità: i direttori resteranno in carica per 3 anni, e non per 5 (che è limite fissato dalla legge nazionale) "per ragioni di trasparenza e di massima correttezza istituzionale", come ha precisato il presidente Roberto Formigoni, illustrando il "pacchetto" delle nomine insieme agli assessori alla Sanità, Luciano Bresciani, e alla Famiglia e Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli.
"La scadenza di tre anni – ha sottolineato il presidente – coincide infatti con la fine della attuale legislatura regionale. Chi guiderà la Regione dopo il 2010 potrà fare le valutazioni e prendere eventuali decisioni in tutta libertà e secondo la sua responsabilità. Abbiamo messo in campo un criterio non frequente in questi tempi in tante altre istituzioni, a cominciare da quelle nazionali".
Forte anche il cambiamento, che riguarda circa il 50% delle sedi: il 32% dei direttori generali sono new entry, il 19% sono stati sì confermati ma cambiando sede. Quattro sono donne, il doppio rispetto alla situazione precedente. Il 51% sono laureati in medicina (prima erano il 48,9), il 14,9 in giurisprudenza, il 12,8 in economia.
"Le scelte – ha aggiunto Formigoni – sono state fatte in base a tre criteri: il curriculum, il parere dei territori (sono state sentite le conferenze dei sindaci), le caratteristiche specifiche delle aziende da governare".
In questo lavoro, "sereno e veloce", il presidente è stato affiancato da Abelli e Bresciani, che ha ringraziato pubblicamente. La ratifica in Giunta non ha richiesto più di 20 minuti. "Rilevo – ha detto ancora Formigoni – che la vicenda delle nomine in altri tempi o in altre situazioni sono spesso state motivi di scontro e di strascichi polemici. Qui invece abbiamo confermato una tradizione di grande condivisione delle scelte, rafforzando i vincoli tra le forze della coalizione e il patto con i territori".
Grande soddisfazione è stata espressa dagli assessori Bresciani e Abelli. "Ancora una volta – ha detto il responsabile della Sanità – la Lombardia è stata in grado di esprimere elevatissime professionalità scelte, tra le molte disponibili, per maggior convergenza professionale verso gli obiettivi del Piano socio-sanitario".
Il "primato della professionalità rispetto ad altre considerazioni, passate in second’ordine" è stato ribadito anche da Abelli. "Abbiamo considerato soprattutto – ha detto l’assessore – oltre ai titoli, il merito conquistato sul campo. Merito che sarà oggetto comunque di una verifica a metà mandato, tra 18 mesi".
Per quanto riguarda i tre IRCCS, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Formigoni ha annunciato di aver ricevuto una lettera in cui il professor Stefano Zurrida dichiara di non poter accettare, per motivi personali, la designazione a direttore dell’Istituto dei Tumori. Pertanto la designazione cade su Alberto Scanni.
Le altre due designazioni sono Giuseppe De Leo all’Istituto neuorologico "Carlo Besta" di Milano e Pietro Caltagirone al Policlincio San Matteo di Pavia.
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