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Libri. Silvestro Neri, dalla "Grecia" con amore

(mi-lorenteggio.com) Milano, 03 febbraio 2008 – Nel libro GRECIA di Silvestro Neri, pubblicato dalla Casa Editrice Lalli Editore, con l’introduzione di Salvatore Borzì, troviamo pagine di poetica arte, quelle della poesia universale. Questa è un’illuminante opera concettuale, un’opera che ha avuto un prologo altamente simbolico e una complessa mediazione che dona un punto di forza all’intero volume del Neri e ci orienta nella lettura dei testi dove si svela il nucleo vitale dell’ideologia. Il plastico realismo di Grecia (un titolo che rimanda ad atmosfere baricchiane di cui vuole essere omaggio) è un libro prezioso di “Poesie in due Atti”, scritto per studiosi e lettori attenti, dove troviamo il luogo reale su cui riflettere su vari concetti della storia contemporanea dalla quale si evince il profondo significato che l’autore da alla sua vita, alla vita di tutti gli uomini. L’aspetto più avvincente del libro è quello che risulta permeato di una tessitura sintattica e concettuale estremamente eterogenea e sta nel fatto che Silvestro Neri non utopizza il futuro, ma si è impegnato per raggiungere un fine. Poeta di un lirismo di reminescenze vicine all’impronta dell’ultimo Montale, stupisce per la capacità tutta di cogliere il mistero intrinseco della quotidianità fatta di lampi di eros di elegante bellezza, di affetti profondi, situazioni, gesti, pensieri, , paesaggi vivi trasfigurati nel ricordo. dalla sua interiorità, silenziosa eppur così sonora, emergono verità nascoste, lanciate dalla catapulta della compassione, gocciolanti malinconia. Silvestro Neri, già autore di numerosi libri di liriche che sottolineano il contributo della psicologia analitica alla comprensione della realtà contemporanea, viaggia in un’ottica interdisciplinare, ormai consacrata, che affronta la scienza, l’arte e la creatività. Egli ha sondato la sua anima poetica con scrupolo e, dalla complessa ricchezza del suo immenso bagaglio culturale, è fuoriuscito un grande temporale firmato GRECIA (è il nome della moglie morta già da qualche anno). Cantore della vita, narra in poesia, con forte taglio autobiografico, i legami affettivi, sensazioni, profumi, ambienti. L’annuncio di scrittura poetica, insita in lui, la osserviamo già quando inizia a frequentare l’Università, fondando con Luciano Ceri, suo compagno di studi, il Circolo letterario Joseph K. Silvestro Neri, in quest’ultimo lavoro poetico, interpreta l’evento drammatico con un linguaggio ad immagini potenti, fotografa l’attimo con la sensibilità intuitiva dei veri poeti, quelli investiti dal sacro fuoco di Apollo, quelli che si fanno veggenti. È così diverso dagli intellettuali e poeti che affollano convegni e centri culturali, in quanto assume le vie indirette del pensiero occidentale. Silvestro ha un dono raro tra i poeti: sa leggere le sue poesie. Le legge con tutto se stesso: con il corpo, capelli, occhi, bocca e fa vibrare all’unisono il suo io con l’armonia del cosmo. Sorride e sogna, scava nella zona misteriosa da cui scaturisce la fonte magica dell’arte poetica. Il volto diventa serio, concentrato, intenso come colui che ha molto amato, ma che ha anche molto sofferto. Si scopre che quest’uomo è così come appare, è come la sua poesia: forte, diretto, tenero, coraggioso ed esprime il sentimento vero, mai banale, mai scontato, anche quando l’essenza dell’attimo è stata già individualmente vissuta da generazioni di poeti. Nel suo ultimo libro di versi GRECIA si può ammirare tra le sue parole, vocali, sillabe e consonanti, significati che ci inoltrano nei suoni, colori, acque e cieli. La sua opera è caratterizzata da un profondo processo d’identificazione con i suoi studi che lo hanno portato a dare un contribuito a formare il suo pensiero, il suo modo di esprimersi, senza essere malato di intellettualismo o despiritualizzato dalla dittatura degli oggetti. Silvestri è un uomo di pensiero, amante della filosofia, che trasforma parole e pensieri in poesia incontaminata, inaddomestibile e anticonformista. Si tratta di un dono culturale molto vivo dovuto ai suoi numerosi viaggi in terre che hanno avuto una cultura primigenia di cui, per ovvi motivi, abbiamo bisogno. Egli si fonde coi miti e i riti della Grecia, con quella cultura da cui attinge linfa poetica che darà vita alle raccolte Frammenti, Nuvole a Paxos, Alfabeto, Compagna di Viaggio e Canto Impossibile da lui già pubblicate. Ma anche dagli atri viaggi come quelli in Spagna, Marocco, Algeria dove affronta, da clandestino, un avventuroso imbarco su un mercantile diretto in Sicilia per poi proseguire in autostop sino a Tunisi. Si sposa Maria Sapienza Turano, una splendida creatura che lo porterà ad un nobile esilio (come lui lo definisce) nella stupenda Toscana dove esercita la professione di medico di famiglia ed omeopata. Nel tortuoso tracciato della sua esistenza, attraverso la lunga malattia e poi la scomparsa della sua amata moglie, entra in contatto con la sofferenza, che lo vedrà affranto. Ma dalla sua poesia ecco emergere idee nuove dai colori più svariati di cui questa terra è ricca, ma con un senso di profonda ribellione che rende il suo pensiero in forme indirette e mentali. La sua spiritualità attinge da mare, cielo e monti, ma anche dal mistero e dalla rabbia, quell’istinto di vita che s’inoltra in svariate civiltà sempre più complesse, ogni giorno più distanti. Sottolineo che queste poesie sono una conferma………….. scaturita pur sempre dal secolo in cui viviamo e dal suo carattere cosmopolita. Questa vitalità è il risultato di tutto l’humus antropologico che lui possiede e da cui attinge a piene mani. Pertanto, la sua poesia nasce dal coesistere di vari elementi estremamente contrastanti: il primigenio, che la cultura europea sta pian piano perdendo e l’ultramoderno. Il legame profondo con i luoghi che gli sono cari, i viaggi, anche di ritorni, di nostalgia per la sua terra si possono paragonare a quella dell’emigrante. Il valore psichico del luogo, sospeso in un ambiente umano, entra in contatto con i luoghi in cui si arriva per esilio, migrazione o per il piacere di viaggiare. La globalizzazione delle società avanzate tende a trasformarci in cittadini del mondo, omologati nei gusti e, se possibile, anche nelle emozioni. Nel Neri, ci sono legami con la Terra dei suoi viaggi che lui descrive attingendo alla psicologia analitica della psicoanalisi. Attraverso le costanti, la progressiva parabola, come pure le continue metamorfosi e variazioni dal valore metaforico, il percorso intellettuale di Neri si snoda con meticolosa attenzione e vibrante intensità, affidando il compito profetico di riscattare le energie umane riscattate da un sovrasenso allegorico. L’ascolto si allarga dagli interni familiari alle variabili dell’Ambiente in senso lato, in cui la psiche entra in rapporto dinamico con il luogo che racconta la forza del genere lirico nella modernità. Neri non necessita di sperimentalismi linguistici a volte forzati per affermare la propria originalità nella speranza di tracciare solchi diversi. La singolarità della sua poesia è una conquista. Nel vivere altrove, di cui è grande amante e conoscitore, trova la metafora di un percorso interiore che coniuga la realtà e la dimensione simbolica dell’esistenza. GRECIA è ricca di suggestioni tratte dall’antropologia, dalla sociologia, dall’architettura, oltre che dalla psicologia analitica e dall’etnopsicoanalisi e, per questo, capace di trascendere in una prospettiva superiore. Questo libro è utile a chi viaggia per studio, lavoro o turismo, agli psicoterapeuti, agli educatori, ma anche a chi ha a cuore la qualità interiore della vita. Silvestro Neri, in questo libro GRECIA – Poesia in due atti – esprime e trasmette le sensazioni e le emozioni di un viaggiatore.

Principia Bruna Rosco

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