Milano, 26 febbraio 2008 – Le case del quartiere Aler di San Siro saranno riscaldate dall’energia pulita, prodotta dall’impianto Silla 2 di Figino, grazie all’estensione a oltre 6.000 famiglie della rete di teleriscaldamento già esistente.
“L’estensione del teleriscaldamento al quartiere Aler di San Siro – ha detto il Sindaco Letizia Moratti alla conferenza di presentazione a Palazzo Marino – è un progetto importante con il quale porteremo energia pulita a oltre 6.000 famiglie. I benefici per i residenti, che sono in gran parte anziani, saranno innanzitutto di tipo economico, poiché allacciandosi al teleriscaldamento potranno contare su un risparmio che va da 400 a 1.000 euro a seconda che si sostituisca l’impianto di riscaldamento con un precedente impianto a metano o a gasolio e del 10 per cento sul riscaldamento dell’acqua. Inoltre l’impianto avrà un servizio di intervento 24 ore su 24 e saranno eliminate le spese di manutenzione”. “Ma i vantaggi saranno anche per l’ambiente – ha spiegato il Sindaco – perché utilizzando energia già disponibile, con queste nuove tecnologie terremo la città pulita e contribuiremo a ridurre di circa 250mila tonnellate, le emissioni di CO2 nell’aria”.
Il progetto di estensione del teleriscaldamento, si inserisce nel programma “Contratto di Quartiere II” San Siro, uno dei grandi interventi di riqualificazione dei quartieri di edilizia residenziale della città: “Quello di oggi è il primo capitolo di un itinerario virtuoso – ha detto l’assessore alla Casa Gianni Verga – Se riusciremo a ripetere questa esperienza in Città anche in tutti gli altri quartieri di edilizia residenziale pubblica, questo ci consentirà di abbattere l’inquinamento e soprattutto di erogare energia agli utenti a tariffe ridotte”.
Uno degli obiettivi primari del Comune di Milano e di A2A è l’estensione della rete di teleriscaldamento a tutto il territorio della città raggiungendo, nel giro di quattro anni, 500mila famiglie. Un traguardo che contribuirà a ridurre notevolmente l’inquinamento dell’aria grazie ad una significativa riduzione delle emissioni prodotte dalla combustione per la produzione del calore, come ricordato dall’assessore alla Mobilità, trasporti e ambiente Edoardo Croci: “Il teleriscaldamento è un passo importante per ridurre l’inquinamento, per ridurre le emissioni di anidride carbonica e per contrastare l’effetto serra. Nel campo dell’energia come nel campo della mobilità il Comune sta agendo con misure strutturali. Abbiamo aperto questo mese un bando per la sostituzione delle caldaie a gasolio e abbiamo affidato ad A2A il compito di cambiare tutti gli impianti degli immobili comunali ancora a gasolio con sistemi a teleriscaldamento e a metano.”
Con questi interventi Milano punta ad essere la prima città in Italia nell’utilizzo di fonti di riscaldamento pulite che consentiranno una significativa riduzione di PM10 e di Co2 contribuendo così a ridurre del 4% le emissione di gas serra.
Milano nello sviluppo della cogenerazione e del teleriscaldamento è un esempio di ottimizzazione di risorse di cui già dispone sia nel caso della termovalorizzazione dei rifiuti, sia nel caso dell’utilizzo dell’acqua di falda con la tecnologia delle pompe di calore.
Il piano di A2A prevede l’impiego di tecnologie che utilizzano il calore già esistente, prodotto dagli impianti di termovalorizzazione, che andrebbe disperso se non utilizzato. Ed è proprio ottimizzando al meglio questo processo che A2A estenderà la propria rete di teleriscaldamento, alimentata dall’impianto di Figino, anche al quartiere San Siro, dopo aver già raggiunto e fornito calore pulito al quartiere Gallaratese, al nuovo Polo Fieristico e alle zone limitrofe.
Questo intervento, concordato da Aler e A2A nel quartiere San Siro e finalizzato alla riqualificazione edilizia economica e sociale, può diventare un esempio di valorizzazione urbanistica ripetibile anche in altri quartieri della città.
La rete di teleriscaldamento verso il quartiere San Sito, costituita da un doppio tubo preisolato del diametro di 300 millimetri, avrà una lunghezza di oltre 3 chilometri e un sistema di rilevamento perdite controllato a distanza. I tubi verranno collegati al feeder (tubo principale collegato direttamente al termovalorizzatore) che attualmente corre lungo via Natta. L’acqua calda che scorre all’interno della rete, detta primaria, avrà una temperatura di circa 110 gradi all’andata e di circa 60 gradi al ritorno. Il calore verrà ceduto attraverso uno “scambiatore di calore” che alimentano tutte le utenze del quartiere, ad una temperatura oscillante tra i 75 gradi d’entrata e 60 d’uscita.
Redazione