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Sicurezza lavoro. Verso un protocollo d’intesa nel corsichese

Corsico (1 marzo 2008) – Via libera anche dagli imprenditori alla definizione di un Protocollo d’intesa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e per il monitoraggio dell’economia locale. Giovedì scorso, infatti, il sindaco di Corsico, Sergio Graffeo e i rappresentanti di alcune delle Amministrazioni che hanno dato la loro adesione al progetto hanno incontrato i rappresentanti di Assolombarda, di Confartigianato, di Api Milano, dell’Associazione commercianti e insieme hanno delineato i prossimi passi verso la preparazione del Protocollo. “L’adesione delle principali organizzazioni imprenditoriali – sottolinea Graffeo – mette in evidenza una necessità condivisa di avere un tavolo capace di mettere insieme le capacità di ciascuno, delle organizzazioni che si occupano di controllo con quelle, invece, che devono fare in modo che le regole vengano rispettate. Non solo. Anche dal punto di vista dell’economia locale, siamo convinti che laddove vi sia armonia tra imprenditori e dipendenti le cose funzionano meglio, sia per le aziende sia per i lavoratori e, quindi, di riflesso su tutto il territorio. La parola chiave – prosegue Graffeo – ritengo sia la qualità. Solo perseguendo questo obiettivo che considero principale potremo garantire la sicurezza sul lavoro, ma anche la sicurezza di un lavoro”.
All’incontro organizzato dal sindaco di Corsico nella sala Giunta del palazzo comunale, i rappresentanti di Assolombarda hanno sottolineato in modo “molto positivo il focus sul territorio. Sgombriamo il campo dalla demagogia, perché non è vero che vi sia stata in Italia una escalation di infortuni nell’ultimo anno. Però – hanno proseguito – il problema sicurezza va affrontato con la condivisione di azioni comuni. La proposta di Corsico è quindi condivisibile perché mette in risalto il risvolto bianco, positivo, di sinergia degli interventi”. Gli esponenti della Confindustria hanno ribadito che, come avviene in altri Paesi europei, “il lavoratore ha il diritto di stare bene, di lavorare in sicurezza. In una realtà fatta da imprese medio-piccole, dove le professionalità non sono standardizzate, diventa fondamentale rispettare anche norme etiche. Un tavolo che consente di avere uno sguardo d’insieme sulle diverse tematiche può sicuramente essere un buon passo proprio verso la qualità e il diritto. La perdita di una professionalità ha un costo stimato di 250 mila euro per l’azienda”, al quale si aggiungono le enormi ripercussioni sul tessuto sociale.
I rappresentanti di Confapi hanno posto l’accento sulla formazione, “sia degli imprenditori sia dei dipendenti”. Ma anche “sull’eccesso di normative, che sono tante, in continua evoluzione e difficili da seguire”. I rappresentanti della piccola e media industria hanno anche proposto di “individuare macrosettori di intervento, in modo da focalizzare l’attenzione del costituendo tavolo, almeno nella fase iniziale, su ambiti che richiedono azioni comuni e soluzioni condivise.
L’esponente della Confartigianato ha posto in evidenza il “problema della percezione del rischio. Manca, soprattutto tra gli stranieri, una forma mentis che va nella direzione della cultura della sicurezza. Puntare troppo sull’informazione visiva e poco sui contenuti si rischia di dare poco valore alle cose”. E proprio sul “tema stranieri” il rappresentante dell’Amministrazione di Assago ha detto che “laddove ci sono relazioni strutturate vi sono meno infortuni. I problemi maggiori si riscontrano nelle microimprese soprattutto di lavoratori che provengono da Paesi dove non vi è la cultura della sicurezza. Altro aspetto con il quale bisogna fare i conti è sicuramente il precariato” .
Hanno espresso soddisfazione per il progetto di Corsico anche il presidente del Consiglio comunale di Cesano Boscone, Giovanni Addonisio e il sindaco di Trezzano, Liana Scundi. “La parcellizzazione – ha detto Addonisio – porta alla non conoscenza e all’infortunio”. “La sicurezza deve essere intesa come un’opportunità – ha sottolineato Scundi – perché la promozione delle aziende vuol anche dire promozione del territorio, qualità ambientale, più sicurezza. Quando avviene un incidente in una fabbrica non è solo questa ad essere colpita, ma tutto il territorio”.

Redazione

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