Corsico (5 marzo 2008) – Un’area dismessa delle ferrovie, occupata nei mesi scorsi da oltre trecento persone, tra le quali diverse decine di bambini, torna nell’occhio del ciclone.
Dopo l’intervento sinergico dell’Amministrazione comunale e della Prefettura di Milano e l’eco data dai media sia sulla stampa sia alla radio e alla televisione, il problema sembrava definitivamente risolto.
Il pressing dei controlli aveva costretto gli occupanti ad abbandonare l’area, liberatasi definitivamente dopo un incendio, forse di origine dolosa.
Sul posto erano rimaste solo due famiglie, l’una rifugiatasi in una struttura in cemento, l’altra in una baracca.
Dall’inizio dell’anno, però, la zona ha cominciato a ripopolarsi. Prima una, poi due, dieci, venti. Oggi sono almeno una sessantina le persone presenti. E le baracche stanno sorgendo come funghi. “Non è la stessa gente che c’era prima – dicono alla Polizia locale – perché il livello di pericolosità è molto più alto”.
L’assessore alla Sicurezza di Corsico, Filippo Errante ha eseguito una serie di sopralluoghi, evidenziando il problema anche in un contraddittorio organizzato da un quotidiano milanese, al quale era stato invitato, senza presentarsi, il presidente del Consiglio di zona 6, Massimo Girtanner impegnato ai banchetti elettorali.
“Ci troviamo ancora una volta – sottolinea il sindaco, Sergio Graffeo – con una bomba a orologeria in mano. Se non si interviene tempestivamente rischiamo di non riuscire a governare il fenomeno, con conseguenze soprattutto per i più piccoli”.
Il primo cittadino di Corsico ha chiesto l’aiuto del Prefetto, soprattutto perché si faccia interprete di una preoccupazione diffusa e solleciti il Comune di Milano a intervenire. “Aspettiamo da tempo – dice l’assessore Errante – un’ordinanza firmata dal sindaco Moratti o da De Corato affinché l’area venga messa in sicurezza. Invece, fino ad ora non è successo alcunché. Speriamo che il Prefetto possa fare qualcosa”.
Nella lettera inviata a Gian Valerio Lombardi, il sindaco sottolinea: “Gli sgomberi e il rogo del novembre scorso non hanno fermato l’occupazione dei nomadi nell’area di via Molinetto di Lorenteggio, di proprietà delle Ferrovie, al confine tra Corsico e Milano. Nel mese di dicembre alcune famiglie rom avevano già cominciato a riprendere possesso della struttura e ogni giorno aumentano i nuclei familiari e le baraccopoli. La sporcizia e la spazzatura sono in ogni antro e i bambini giocano in mezzo ai topi senza alcun controllo di tipo sanitario in un luogo veramente pericoloso. Naturalmente è altissima la nostra preoccupazione, visto il livello di degrado che si sta raggiungendo e che, se non verrà fermato, rischia di far precipitare molto presto la situazione. Chiediamo quindi con urgenza un Suo intervento, anche presso il Comune di Milano, affinché la struttura venga messa in sicurezza, tenendo presente che il numero degli occupanti abusivi è in continuo aumento”.
Redazione