Milano, 13 marzo 2007 – Dopo l’ultima segnalazione fatta dai pescatori, a 3 mesi circa dal nostro scoop, che segnalavano lo stato delle acque in alcuni punti del lago e il cattivo odore delle stesse, uno scontro è nato tra il primo cittadino di Basiglio e l’Assessora Provinciale all’Ambiente, Bruna Brembilla. Due ricchi e salienti comunicati stampa, che confermano un episodio di inquinamento, che ha danneggiato il lago.
Per la Provincia, la causa sarebbe cloro proveniente da una piscina, per il Comune cloro proveniente da una betoniera, lavata abusivamente.
Inquinamento da cloro provocato da "uno scarico anomalo nella rete di acque bianche" . Questa la sentenza della relazione Arpa arrivata l’altro ieri agli uffici del Parco Sud e da oggi online nel sito del Parco (www.provincia.milano.it/parcosud ) in merito alle cause che hanno provocato la moria di pesci nelle acque del Lago di Basiglio nelle scorse settimane.
Più nel dettaglio, la responsabilità dell’innalzamento dei livelli di cloro sarebbe stato provocato, secondo la Provincia, con tutta probabilità, dagli scarichi provenienti da una piscina privata della zona che nel mese di dicembre avrebbe effettuato una manutenzione straordinaria con sversamento di acque clorate negli scarichi che terminano nel lago, scarichi che, secondo la vigente normativa regionale, non sono più a norma.
Individuata la causa, subito la Provincia di Milano si è attivata con una nuova azione rivolta verso il Comune di Basiglio, ente responsabile dello scarico che per legge deve essere chiuso. E dopo la lettera di segnalazione del problema inviata nelle scorse settimane, oggi la Provincia di Milano ha predisposto una diffida allo stesso Comune di Basiglio al fine di ottenere l’immediata disattivazione degli scarichi incriminati.
"Se questa azione che stiamo sollecitando da tempo e che, ad oggi, non ha avuto alcuna risposta nè provocato alcun intervento da parte dell’amministrazione di Basiglio, non verrà intrapresa subito, partiremo con le sanzioni amministrative previste dalla legge – afferma Bruna Brembilla, presidente del Parco Sud. Non possiamo perdere altro tempo nell’affrontare il problema, soprattutto ora che si è dimostrato essere tale. Bisogna intervenire e tutelare le acque di questo importante lago del Parco".
Nel frattempo gli uffici della Provincia e del Parco si sono attivati anche con le opportune verifiche in seguito alla nuova segnalazione di macchia oleosa rilevata da alcuni cittadini residenti nel Parco, soliti a frequentare il Lago di Basiglio.
Ma, è il comune a rispondere alle accuse della Provincia. "Il Comune di Basiglio", si legge in un comunicato diffuso, "ha conferito tutti gli impianti delle fognature e dell’acqua potabile al CAP (Consorzio Acqua Potabile), soggetto pubblico all’interno del quale è azionista anche la Provincia di Milano” – dichiara il Sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo – “L’onere della deviazione di qualunque condotta spetta al CAP pertanto la Provincia di Milano rivolga le sue attenzioni al soggetto deputato che non è certo il Comune di Basiglio”.
"Il Comune di Basiglio, durante tutta questa storia, ha fatto molto ed è intervenuto anche dove la Provincia di Milano è stata latitante. Dal 21 dicembre 2007 ad oggi, anche se non ne aveva l’onere, ha costantemente sollecitato l’Arpa, l’Asl, la Provincia di Milano e il CAP ad effettuare tutte le analisi necessarie." continua il comunicato.
"Il Comune di Basiglio ha fatto tutto in suo potere in questa e in altre occasioni ed è sempre stato molto attento al proprio territorio tanto è vero che l’ex-cava è stata recuperata, dal punto di vista della fruizione, diventando oasi di ripopolamento ornitologico, con un progetto condiviso con la Provincia di Milano e finanziato dalla Regione Lombardia.
Quest’angolo del territorio basigliese è infatti una zona rilevante per gli uccelli acquatici che vengono qui a svernare".
“Peccato che già prima del misterioso inquinamento la cava si trovasse in condizioni pietose. Una situazione che fa rabbia ai cittadini di Basiglio che sulle rive vanno a passeggiare con i cani, a correre, a pescare” – afferma il Sindaco.
"Infatti più volte il Comune di Basiglio ha chiesto alla Provincia di Milano, proprietaria della cava, di averla in gestione ma, se con l’amministrazione precedente di centrodestra si era avviato un accordo perché se ne facesse carico l’associazione dei pescatori di Basiglio, con l’assessore provinciale attuale, Bruna Brembilla, il discorso si è interrotto.
Alberi che cadono, resti di fuochi, immondizia, accampamenti notturni, macerie di lavori edili, senza essere autorizzato né finanziato, il Comune provvede come può per rimuovere i rifiuti (tramite l’Amsa) e allontanare chi tenta di passarci la notte (con pattuglie di vigili urbani). Ma non basta".
“Sulle cause dell’innalzamento dei livelli del cloro si possono fare solo supposizioni – aggiunge il Sindaco – ho seri dubbi che la piscina privata scarichi nella cava e che possa aver procurato questa situazione, se non altro perchè il volume dell’acqua della piscina è migliaia di volte inferiore a quello della cava e i lavaggi delle piscine si fanno una volta l’anno, in primavera. Le acque sporche vanno nel depuratore e hanno un loro collettore separato. Non abbiamo né stabilimenti né laboratori artigianali. Dunque il cloro deve essere arrivato da un’altra parte. Magari durante il lavaggio abusivo di una betoniera. Ma è solo una supposizione”.
"Oggi i pesci non muoiono più, anatre e germani galleggiano tranquilli sull’acqua. Resta lo scandalo di un laghetto e del suo ambiente fra i più pregiati della provincia: un patrimonio lasciato degradare dal suo proprietario, che lo definisce “un’oasi di grande valore naturalistico” ma non ha mai fatto nulla, fino a oggi, per salvaguardarlo. Lo farà da domani? In questo caso, l’inquinamento da cloro, la moria dei pesci e degli uccelli, sarà stato sempre un lutto ma anche uno scossone benefico".
Vittorio Aggio