300 milioni di euro per rilanciare il Naviglio Grande

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    Milano, 4 aprile 2008 – La sede milanese di Assimpredil Ance è stata teatro, nei giorni scorsi, di un convegno a più voci sul futuro del Naviglio Grande.
    Inserito nel calendario della “Settimana della cultura”, l’incontro è stato promosso, oltre che da Assimpredil Ance, da Navigli Lombardi Scarl e dall’Associazione Amici dei Navigli.
    L’incontro è servito per fotografare una realtà in pieno degrado che interessa i 50 km. del canale con le sponde, le alzaie, le conche, i diversi manufatti che richiedono interventi immediati per almeno 300 milioni di euro.
    Ma non solo: vi è anche la necessità di recuperare le aree attigue al canale -aree dimesse, abbandonate, costruzioni fatiscenti- dove potrebbero vedere la nascita nuovi insediamenti, strutture alberghiere e ricettive, etc.
    Promuovendo ed ospitando l’incontro, l’Associazione degli imprenditori edili ha voluto rimarcare, come ha sottolineato Gianguido Marzoli del Comitato di Presidenza e Responsabile per le opere pubbliche di Assimpredil Ance «la volontà e la disponibilità degli operatori privati a ragionare con le istituzioni e gli enti preposti al rilancio del Naviglio
    Grande, coniugando il recupero e la salvaguardia di beni storici di grande valore con le opportunità del mercato e del territorio. Una scommessa di collaborazione pubblico-privato che può portare benefici a tutta la collettività. A questo proposito, ritengo opportuno ricordare – ha concluso Marzoli – che in questi ultimi anni, il Comune di Milano ha appaltato lotti per la sistemazione dei muri spondali del tratto del Naviglio che dalla Darsena giunge a via Valenza. Lavori eseguiti ottimamente dalle nostre
    imprese associate».
    Sulla stessa lunghezza l’intervento del presidente di Navigli Lombardi, Emanuele Errico, che a sua volta ha voluto ricordare come
    «Sarebbe una scommessa già persa in partenza pensare ad interventi di 300 milioni di euro finanziati esclusivamente da soggetti pubblici. E’ necessario, obbligatorio, attivare il contributo e la partecipazione del privato. Assieme possiamo trovare le forme, i modi e i tempi per realizzare questa scommessa».

    Redazione

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