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16 anni fa la strage di Capaci

(mi-lorenteggio.com) Roma, 23 maggio 2008 – Il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci (ma in territorio del comune di Isola delle Femmine) e a pochi chilometri da Palermo, persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del 16° anniversario della strage di Capaci, in un messaggio alla prof.ssa Maria Falcone, Presidente della Fondazione "Giovanni e Francesca Falcone", ha rivolto il suo solidale saluto a tutti i partecipanti alle iniziative organizzate per ricordare il barbaro agguato di Capaci che, il 23 maggio di sedici anni fa, causò la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani dedicatisi alla loro sicurezza: "Le immagini della strage – ha scritto il Presidente della Repubblica – restano incancellabili nella memoria degli italiani e rinnovano l’angoscia e l’allarme di quel giorno, in cui la mafia colpì un magistrato di eccezionale talento e coraggio, che aveva saputo contrastarla anche individuando nuovi e più efficaci strumenti in grado di combatterla. Con quell’attentato e con gli altri che ad esso seguirono, la mafia portò un terribile attacco alle istituzioni repubblicane. Lo Stato seppe però reagire adeguatamente. La battaglia e l’esempio di Giovanni Falcone innescarono nel Paese una reazione ferma e diffusa. All’azione della Magistratura e delle Forze dell’ordine si accompagnarono l’impegno di tutte le forze politiche e la partecipazione convinta dei cittadini. L’impegno e la partecipazione di allora non possono subire flessioni. Non è consentito ridurre il livello di attenzione rispetto a un fenomeno pervasivo, pronto ad attuare le strategie più sofisticate per insinuarsi nella società minandone la vita democratica, la coesione e il progresso. In questo momento ogni deciso sviluppo nell’azione di contrasto da parte dei pubblici poteri va salutato e valorizzato."

Mentre il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato alla Signora Maria Falcone, Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, un telegramma con il seguente testo:

"Gentile Signora, la ricorrenza dell’eccidio di Capaci è un momento di memore riflessione sul sacrificio del Giudice Giovanni Falcone, della Signora Francesca e della scorta.

L’importanza della lotta del Giudice Falcone contro la mafia e la crimininalità organizzata, per la riaffermazione dei valori fondanti della Costituzione, è testimoniata dal progetto di educazione alla legalità che la Fondazione ha promosso nelle scuole per sensibilizzare i giovani su temi essenziali per la crescita della società civile italiana.

Esprimo, pertanto, anche a nome del Governo, la grata solidarietà".

MORATTI: “ONORIAMO LA MEMORIA DI FALCONE DESTINANDO AD ATTIVITÀ SOCIALI BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA”

Milano, 23 maggio 2008 – “Milano è impegnata in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. È questo un impegno che vogliamo riaffermare proprio oggi, anniversario della tragica scomparsa di un servitore della Stato come Giovanni Falcone. Il Comune si prende in carico tutti i beni confiscati alla mafia per destinarli ad attività sociali. Una risposta forte contro la lotta alla criminalità, anche nelle sue dimensioni economiche”.

Sono queste le parole del Sindaco di Milano Letizia Moratti, che questo pomeriggio in Prefettura ha incontrato i giornalisti per illustrare con il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi la decisione presa questa mattina dalla giunta in merito agli immobili confiscati alla mafia nel Comune di Milano. Erano presenti anche l’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, alla Casa Gianni Verga e alle Politiche Sociali Mariolina Moioli.

L’accordo operativo con Governo, Prefettura e Agenzia del Demanio, sulla destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata di alcuni immobili situati in città, prevede che il Comune di Milano gestisca direttamente o dandoli in affidamento a titolo gratuito, 64 strutture, per un periodo che sarà stabilito a seconda dei casi.

Gli immobili sequestrati sono di varia natura e dimensioni, per un patrimonio di circa 8 milioni e 300 mila euro. Si va dalle ville a box, autorimesse e altre strutture. Attraverso un meccanismo di trasparenza, gli immobili saranno assegnati ad enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e altri soggetti. Tutto l’elenco dei beni confiscati sarà pubblicato a breve sul portale del Comune di Milano per permettere a questi soggetti di presentare progetti rivolti a categorie “fragili”.

“Questo accordo traduce in azione la grande collaborazione avviata da tempo con Prefetto, Commissario governativo per la lotta alla mafia e Agenzia del Demanio” ha spiegato il Sindaco Letizia Moratti. “La novità più rilevante sta nel fatto che il Comune si prende carico di tutti gli aspetti amministrativi degli immobili dagli oneri alle ipoteche e fideiussioni”.

“Il Comune – ha proseguito il Sindaco – prende in carica questi immobili facendo si che da un lato vengano bruciati tempi burocratici e dall’altro si rendano disponibili immobili che diversamente avrebbero dovuto superare un iter molto lento”.

“Questo – ha concluso Letizia Moratti – è il modo migliore per onorare la memoria dei Servitori dello Stato nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone, di sua moglie e degli agenti della sua scorta”.

Redazione

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