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Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

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Boa a passeggio in un giardino di una scuola di Corsico

Corsico (6 giugno 2008) – Ore 9. È appena suonata la campanella alla scuola elementare Copernico, che si affaccia su uno dei parchi più belli di Corsico, il Giorgella. Un uomo scorge tra l’erba un serpente. Avvisa immediatamente la Polizia Locale che interviene con una pattuglia. Nulla a che vedere con i biacchi, serpentoni inoffensivi molto diffusi nella campagna milanese e ritrovati alcune settimane fa in una scuola materna della vicina Cesano Boscone.
Il rettile si muove molto lentamente, in apparenza spaventato dal rumore. Ha scelto il primo “polmone verde” che si incontra percorrendo la Nuova Vigevanese appena ci si lascia alle spalle il confine con Milano e la via Lorenteggio.
Un appassionato lo prende tra le braccia. È un boa costrictor, serpente dalla pelle formata da un reticolo scuro più o meno regolare su uno sfondo chiaro. Assolutamente inoffensivo. È un ofide che si adatta facilmente sia alle zone aride o semidesertiche fino alle regioni umide, ma sempre con una temperatura abbastanza alta.
“È finito al nostro parco Giorgella – spiega l’assessore alla Polizia Locale, Filippo Errante – sicuramente perché qualcuno lo ha abbandonato. Purtroppo c’è il brutto vizio di acquistare animali esotici considerandoli semplici giocattoli. Quando diventano troppo ingombranti ci se ne libera. Una crudeltà inaccettabile”.
Il boa viene prima portato al comando della Polizia Locale. Vengono chiamati centri specializzati e addirittura la Forestale. La risposta è sempre la stessa: non abbiamo più posto, abbiamo troppi pitoni e boa in custodia. Alla fine gli agenti di Corsico riescono a ottenere la disponibilità dei veterinari di un centro di Gaggiano, che si prende cura del serpente.
Il boa, una femmina di 4,3 chilogrammi per 1,92 metri di lunghezza, non riesce però a superare la notte. Muore perché affetta da una malattia virale che colpisce solo i boidi e non si trasmette all’uomo, capace di provocare la paralisi della parte posteriore dell’animale. Secondo il responso dei veterinari, aveva anche una dermatite e alcune vecchie ferite.

Redazione

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