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Infarto: prevenzione e cura

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 08 luglio 2008 – Nella stupenda Sala dell’Affresco sita in Vico Cortuccio di Cesano Boscone, il cardiologo dott. Giampiero Comolatti, ha parlato di prevenzione e cura dell’infarto, terminando così l’ultimo incontro di una lunga serie sulla medicina. Il Presidente dell’Associazione Salvatore Esposito, si è dichiarato soddisfatto degli incontri dedicati alla medicina ed ha già annunciato che questi riprenderanno a settembre. Dell’organizzazione si è gentilmente occupato il farmacista dott. Giacomo Camera, il quale ritiene indispensabile la conoscenza e la consapevolezza delle eventuali patologie verso cui andiamo incontro: “Sono convinto che errate informazioni sulla valutazione del fenomeno salute ci porta ad impegnarci in una direzione sbagliata. L’uomo per vivere ha bisogno di essere sano e di realizzare liberamente le tendenze innate al fine di costruirsi un sistema di valori che lo strutturi come individuo. Il nostro corpo è nel continuo evolversi in situazioni e patologie. Il ruolo della malattia è di informare il paziente sul fatto che non sta dando la giusta attenzione a una parte fisica, emotiva o mentale, conscia o inconscia, riferita a una parte del suo essere intrappolato in un fuori programma che è quella della malattia. Quella del medico è una continua ricerca alla specifica terapia e una spinta alla crescita dell’informazione. L’uomo deve rendersi sempre più colto e consapevole del proprio corpo perché chi lo conosce e comprende cosa lo può far ammalare – afferma il dott. Camera – fa il primo passo verso la prevenzione”.
Il dottor Giampiero Comolatti, medico-cardiologo serio, ha abbondantemente delucidato i presenti circa la patologia, la cura e la prevenzione dell’infarto cardiaco. Ha reso comprensibile gli orientamenti di cura dello stesso a base di farmaci o pervenire alla necessità di procedere all’intervento. “Oltre alle cure farmacologiche o agli interventi – spiega il cardiologo – c’è un’altra possibilità di cura dell’infarto: la somministrazione diretta nella zona colpita da infarto di un farmaco specifico che serve a disostruire le coronarie mediante angioplasta. I risultati sono incredibilmente positivi, anche il decorso clinico è risultato favorevolmente modificato da questa strategia diminuendo i giorni di ricovero; inoltre, le complicanze sono significativamente diminuite e il cuore recupera una buona funzione contrattile”. Per quanto riguarda l’infarto del miocardio, il dott. Comolatti ha spiegato il danno che consegue dal mancato apporto ematico di un distretto cardiaco tramite il circolo sanguigno delle arterie coronariche. “L’infarto è individuabile quando si verifica un dolore lancinante prorogato al centro del petto, dietro lo sterno, accompagnato da malessere, respirazione faticosa e sudorazione. Molte volte si propaga verso la gola, le braccia e lo stomaco – spiega il cardiologo – e la morte si verifica più frequentemente ancor prima che si giunga in ospedale, mentre chi ne sopravvive, le conseguenze dei danni al cuore sono irreparabili. Quando si ha il sospetto di un infarto in corso è necessario che non si perda tempo, ma procedere il più rapidamente possibile al ricovero presso un centro adeguatamente attrezzato. I più importanti fattori di rischio circa l’insorgenza dell’infarto sono il fumo, l’ipercolesterolomia, lo stress, l’ipertensione, le predisposizioni familiari alle malattie vascolari, le abitudini e i comportamenti”. Il Cardiologo ha poi continuato affermando “Per diminuire l’entità del rischio, naturalmente, bisogna modificare lo stile di vita, limitando o evitando il fumo, mentre una sana alimentazione e una attività fisica adeguata aiutano a mantenere ottimale il livello della colesterolemia e della pressione arteriosa. Va ridotto il consumo di grassi, specialmente quelli saturi di origine animale ricchi di colesterolo. Per stimare il fattore di rischio di una persona che può andare incontro all’infarto nei prossimi 5 o dieci anni – continua il cardiologo – la chiave è quella di utilizzare la carta di rischio che è lo strumento per il calcolo del punteggio individuale”.
Alcuni dei presenti gli chiedono come si può curare una situazione di infarto. “In generale, curare la salute significa attuare dei provvedimenti operativi che mantengano integre e funzionali le varie attività dell’organismo. La terapia dell’infarto deve essere preventiva, cioè prevenire l’insorgenza dell’evento morboso predisponendo un patrimonio culturale e di acquisizioni teorico-pratiche per capire le cause e i rischi della malattia nel tentativo di eliminarle”. Da tutto quanto ha detto il dott. Comolatti, la prevenzione, quindi, resta l’arma più valida e importante per combattere questo tipo di patologie. Le informazioni preziose che il cardiologo ha fatto partecipe i cittadini, sono state corrette, chiare e sufficienti.
Per il rispetto che ho di ognuno di voi e per la valutazione dei miei limiti in materia di medicina, non posso pronunciarmi su come ognuno di noi debba difendere la propria salute in una società come questa, ma desidero solo ricordare che i presupposti indispensabili per mantenere lo stato di funzionalità ottimale del proprio organismomo, malgrado l’ansia, il dolore, l’insicurezza, l’insuccesso, è amare e realizzare la propria libertà e la propria dignità di persona attraverso il rapporto con gli altri e non contro gli altri; questa deve essere la risposta di una persona sana e piena di vita a cui deve ambire.
Il Presidente Salvatore Esposito, nel ringraziare della partecipazione i numerosi presenti, dà l’arrivederci a settembre con altri incontri sia con la medicina che con altre discipline.

Principia Bruna Rosco

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