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Tre sindaci contro la criminalità organizzata

Sud Milano (10 luglio 2008) – Dopo le rivelazioni di un autorevole quotidiano milanese, che in una sua inchiesta aveva messo in evidenza una “presenza opprimente” delle cosche, il sindaco di Cesano Boscone, Vincenzo D’Avanzo, di Corsico, Sergio Graffeo e di Trezzano sul Naviglio, Liana Scundi hanno scritto al sostituto procuratore antimafia della direzione di Milano, Vincenzo Macrì per chiedere un incontro urgente. Obiettivo è unire le forze e attivare progetti mirati, in accordo con le forze dell’ordine.

“Poiché è evidente – scrivono D’Avanzo, Graffeo e Scundi – che gli sforzi che stiamo portando avanti, sia con la Guardia di Finanza sia con il locale comando dei Carabinieri, non possono essere sufficienti per contrastare la criminalità organizzata, le chiediamo cortesemente un incontro urgente, secondo le modalità che riterrà più opportune, per conoscere meglio la reale situazione”.

In particolare, i tre sindaci, fanno riferimento a una recente dichiarazione alla stampa del sostituto procuratore che parla di “hinterland come vera capitale delle cosche”, con una “presenza opprimente”. E l’operazione compiuta oggi dalla Guardia di finanza dà un segnale chiaro in questa direzione.

“L’obiettivo – scrivono ancora i sindaci – è non solo garantire il nostro massimo impegno istituzionale nel contrastare la criminalità organizzata, ma valutare con lei possibili interventi sinergici con le forze dell’ordine”.

I primi cittadini non nascondono il rammarico di sentirsi un po’ lasciati soli, esclusi da ogni patto urbano per la sicurezza: “Purtroppo, infatti, registriamo – scrivono ancora a Macrì – una progressiva diminuzione nel numero di carabinieri (con i quali c’è un’ottima collaborazione) nella nostra zona, alla quale siamo riusciti, in parte, a ovviare attivando servizi di polizia locale intercomunale, anche in collaborazione con la Provincia di Milano, e progetti mirati, laddove possibile, con la Polizia di Stato”.

Redazione

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