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Trezzano. Tolleranza zero contro prostitute, clienti e writers

Trezzano sul Naviglio (11 agosto 2008) – Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiede ai sindaci “idee creative sulla sicurezza”, e all’invito già risponde Liana Scundi, primo cittadino di Trezzano sul Naviglio (Milano).
La quale -spiegando che non si tratta di essere originali, ma di rispondere a precise esigenze del territorio- ha predisposto due ordinanze. Riguardano la prostituzione in strada (con sanzioni da 500 euro per il cliente, ma anche per il fornitore della prestazione) nonché la salvaguardia degli edifici pubblici e privati dai “writer” (multe da 250 a 600 euro, oltre all’obbligo del ripristino).
Ed ora manderà al prefetto i dettagli delle due ordinanze. “Il decreto -spiega Liana Scundi- è stato pubblicato in «Gazzetta ufficiale» sabato. Noi ci siamo subito attivati, affinché le possibilità riconosciute agli Enti locali potessero essere utilizzate, dando alcune risposte chiare alla nostra comunità. È importante, inoltre, coordinarsi fra realtà locali vicine, oltre che con la Prefettura. Già a settembre mi adopererò per rapportarmi con i sindaci dei Comuni limitrofi, al fine di valutare la condivisione di un patto locale di sicurezza urbana”.

Contro la prostituzione sulle strade – Con decorrenza immediata -si legge nell’ordinanza- è fatto divieto di effettuare soste occasionali, anche di brevissima durata, con veicoli o seguire manovre repentine che possano costituire intralcio o pericolo alla circolazione stradale, determinate da comportamenti e atteggiamenti contrari alla pubblica decenza, alla moralità sessuale e al naturale riserbo diretto all’adescamento e alla pratica della prostituzione.
Il provvedimento, la cui violazione costa la sanzione amministrativa di 500 euro, vale per tutto il territorio comunale e “trova applicazione anche nei confronti dei soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada pubblica”.

A tutela del patrimonio pubblico e privato – La seconda ordinanza impone il divieto di imbrattare il suolo, gli edifici pubblici e privati, la segnaletica stradale, i monumenti, le fontane e l’arredo urbano in generale.
In questo caso, la sanzione va da 200 a 600 euro. Oltre all’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi entro quindici giorni dalla contestazione o al rimborso di quanto sostenuto dall’Amministrazione comunale.

Redazione

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