In una intervista rilasciata l’anno scorso al giornalista Eytan Avriel, del quotidiano israeliano "Haarets", l’editore del New York Times, Arthur Sulzberge, ha rivelato le strategie sul futuro del giornale. "Non so davvero se stamperemo ancora il Times tra cinque anni e non me ne importa. Internet è un posto meraviglioso e noi lì siamo leader". Sono le parole di Arthur Sulzberger, editore del noto quotidiano Usa, che annuncia quella che potrebbe essere una rivoluzione per la sua azienda, fatto motivato anche dai costi elevati dell’edizione cartacea.
Ebbene, una notizia di questo tipo, visto che fino ad ora siamo stati solo online, ci ha fatto molto piacere e sinceramente ci ha dato un forte stimolo a continuare sulla nostra strada, visto che nel 1999 quando abbiamo iniziato, sembravamo marziani a livello locale.
Ma, di fronte a tutta questa evoluzione tecnologica, oggi, i lettori e le lettrici, visto il nostro interessante progetto, ci hanno chiesto a voce di uscire anche con l’edizione stampata, sia perchè nella nostra realtà locale internet è considerato ancora un mezzo elitario sia anche per dare la possibilità a tutti di leggere e di diffondere le nostre notizie a livello locali. Una forte domanda alla quale dovevamo dare una risposta da tempo.
Online ci leggono in tutto il mondo, abbiamo superato i 5.000,000 di lettori da un po’ di tempo, ma, spesso e volentieri, inverosimilmente, moltissimi miei e nostri (dei collaboratori) concittadini sanno dell’esistenza di un giornale online "locale", nè se lo immaginano.
Da qui, la decisione di cedere alla sfida e di raggiungere il territorio, con l’informazione locale, ma, attenta al globale, e di incontrare i lettori e le lettrici in modo concreto e visibile. Abbiamo deciso di provare, con un periodo di prova, e vedere come va e quale è la risposta.
Obiettivo, quindi, sarà raggiungere il target di potenziali lettori che per svariate ragioni non usano internet o non possono averlo.
Al momento stiamo "tarando la macchina" in quanto abbiamo accorpati i desk redazionali del giornale stampato e di quello online.
Ma, questa nostra "rivoluzione" dovrà fare i conti anche con la sfida della raccolta pubblicitaria e con le conseguenti pressioni degli inserzionisti, con la concorrenza dell’informazione capillare, incontrollabile, globale dei blog e simili.
Ma, questo non ci spaventa, lo sappiamo, ma, siamo consapevoli che la professionalità dei cronisti, con notizie attendibili, imparziali e verificate, sarà l’elemento vincente del futuro di qualsiasi testata, anche la nostra. Quindi, continueremo con il nostro obiettivo per il quale siamo nati: informare.
Vittorio Aggio