(mi-lorenteggio.com) Milano, 18 novembre 2008 – Con una decisione senza precedenti in Italia l’amministratore delegato della multinazionale dell’acciaio, Harald Espenhahn, è stato rinviato a giudizio per omicidio volontario e ora, in caso di condanna, rischia ventun anni di carcere. Il gup Francesco Gianfrotta ha accolto la tesi della procura. Espenhahn, trascurando le misure di sicurezza, "si è rappresentato – è scritto nell’ordinanza – la concreta possibilità del verificarsi di infortuni anche mortali" sulla linea 5, dove il 6 dicembre 2007 si sviluppò l’incendio costato la vita a sette operai: si tratta, nel gergo dei giuristi, di "omicidio con dolo eventuale", commesso da chi "accetta il rischio" di provocare un decesso. Altri cinque dirigenti (più l’azienda in veste di persona giuridica) risponderanno di omicidio colposo – aggravato dalla consapevolezza dell’evento – e rimozione volontaria di cautele contro gli incidenti. L’appuntamento è per il 15 gennaio davanti a una Corte composta due giudici togati e sei popolari.
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