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Sicurezza. De Corato: “Chiusura anticipata per ‘Boh’ di via Stendhal”

Milano, 8 gennaio 2009 – “Il Comune ha disposto la riduzione dell’orario di apertura serale del ‘Boh’, il noto locale di via Stendhal: la chiusura è stata fissata entro le 24 e anticipata dunque di due ore per motivi di sicurezza e quiete pubblica. Proprio il Boh rientra in un elenco di discoteche segnalate alcuni mesi fa al Comune dai cittadini, comitati di quartiere e consigli di zona per liti, schiamazzi e spaccio”.

Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato.

“Il locale – spiega De Corato – fa parte di quella minoranza di discoteche – una decina su un centinaio – che attirano frequentazioni equivoche. Dai controlli effettuati dalla Polizia locale sono state accertate diverse criticità. Dalle violazioni alle norme igieniche all’interno del locale, all’assembramento di persone che fanno uso di sostanze stupefacenti nei giardinetti vicini, dalle occupazioni degli spazi circostanti il locale oltre l’orario consentito (le 23), ai numerosi rilievi per sosta irregolare nei pressi della discoteca”.

“In questa decisione – continua De Corato – la linea dell’Amministrazione è sempre la stessa: nessun accanimento o volontà di spegnimento della Milano by night, ma tutela dei residenti da situazioni che minacciano la sicurezza e non rispettano le regole della buona convivenza. Una necessaria misura preventiva per non arrivare a situazioni estreme, come è accaduto lo scorso 28 dicembre quando, a seguito di una lite scoppiata davanti al De Sade di via Valtellina, una persona è stata uccisa a colpi di pistola”.

“Purtroppo l’Amministrazione, in tema di chiusure per motivi di sicurezza, ha le mani legate – sottolinea De Corato -. Basti dire che una recente sentenza del Tar ha annullato un provvedimento di buon senso del Comune, ovvero la chiusura anticipata alle 22, per due esercizi di via Sammartini, Next Groove e After Line, e per il City Bar di via Ponte Seveso. Il provvedimento era stato emesso a seguito degli schiamazzi, liti, risse e uso di sostanze stupefacenti causati, come ha documentato la Questura, da avventori di quei locali. La decisione del Tar di annullare il provvedimento era motivata dal fatto che all’epoca, il dicembre 2007, il Comune non aveva competenze specifiche in materia di sicurezza pubblica e che la disposizione non aveva carattere di contingibilità e urgenza: dunque non poteva essere adottata dal Sindaco con un’ordinanza”.

“Ora il Comune – conclude De Corato – ha deciso di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Ma è evidente che a questo punto è necessario l’intervento del Questore e del Prefetto. A Milano ci sono dieci locali a rischio: il De Sade di via Valtellina, il ‘Matisse’ di piazza Carlo Erba, il ‘Polaris’ di via Massarani, l’‘Alcatraz’, il ‘Bana Afrique’ di viale Rimembranze di Greco, lo ‘Stardust’ di piazza Bernini, il ‘Lime Light’ di via Castelbarco, il ‘Pub’ di via Casale, i locali di via Sammartini e via Ponte Seveso. D’accordo con la Prefettura, disporremo la chiusura anticipata di questi locali, richiamando nelle ordinanze che emaneremo la lettera che la stessa Prefettura invierà al Comune con la richiesta di limitazione dell’orario”.

Redazione

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