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Proverbio: Pasqua voglia o non voglia, non fu mai senza foglia

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Cesano. Operazione "Piombo fuso", il Sindaco scrive all’ambasciatore a Gerusalemme

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 14 gennaio 2009 –  All’Ambasciatore Italiano a Gerusalemme è arrivata una lettera firmata dal Sindaco del Comune di Cesano Boscone, il Dr Vincenzo D’Avanzo, dall’Assessore alla Pace, Giovanni Bianco, e dal Presidente del Consiglio Comunale di Cesano Boscone, Addonisio Giovanni, che fa seguito ad un appello dell’associazione Vento di Terra, che cura i progetti di cooperazione e sviluppo anche in collaborazione con alcune amministrazioni del sud-ovest Milano nei due campi profughi, e sottoscritto  da molti comuni del sud ovest.

All’inizio dell’"operazione "Piombo Fuso" in alcuni campi profughi e centri della West Bank  si sono  tenute manifestazioni e iniziative di protesta anche violente con lancio di sassi, pietre contro postazioni israeliane e i check point, per manifestare il proprio no e dissenso alla nuova guerra. L’esercito ha risposto sparando lacrimogeni, sound bomb e proiettili di plastica ad altezza d’uomo.

A Shu"fat, nel campo profughi, l’esercito ha risposto in maniera dura e ha ripreso le incursioni, in particolare notturne, arrestando nelle loro case numerose persone. Nel corso  e dopo la protesta, 35 ragazzi sono stati feriti dai proiettili di gomma e 5 di loro giacciono in condizioni critiche all’ospedale. Si tratta in particolare di traumi gli agli arti inferiori, all’addome e alla testa. Una decina sono stati arrestati.

Questo il testo della lettera:

"L’Amministrazione locale di Cesano Boscone, aderente alla rete degli Enti locali della Lombardia a supporto dei progetti educativi nei Campi profughi dell’area di Gerusalemme Est, esprime la più viva preoccupazione per l’evoluzione della situazione in Cisgiordania. A seguito delle azioni militari nella striscia di Gaza, si sono registrate iniziative di protesta nei Territori Occupati Palestinesi cui l’esercito israeliano ha risposto con irruzioni e arresti, che hanno colpito, in particolare, i campi profughi di Shu’fat e Kalandia gestiti dall’UNRWA.

Decine minori, coinvolti dai progetti di educazione alla pace sostenuti dalle nostre Amministrazioni, sono stati oggetto nelle scorse settimane di maltrattamenti e arresti da parte dell’esercito israeliano. In particolare i servizi del Campo profughi di Shufat segnalano 35 minori feriti, alcuni dei quali versano in condizioni preoccupanti. Una decina di bambini sono stati
tratti in arresto e non si hanno notizie sulla loro sorte.

Con la presente sollecitiamo la sospensione delle azioni militari ai danni dei civili e, in particolare, dei minori dei Campi profughi dell’area di Gerusalemme est, ed il rilascio dei minori trattenuti dalle Autorità militari.

La preghiamo di voler cortesemente trasmettere alle Autorità Israeliane il senso della nostra costernazione e stigmatizzazione per gli arresti di minori nei campi profughi citati e per il trattamento subito dai bambini.

Certi di un Suo riscontro e di un Suo intervento, Le trasmettiamo i migliori sensi della nostra stima"

Redazione

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