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Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

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Cesano. Amministrative, quelle puntuali proteste al Tessera

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 15 gennaio 2009 – Il Quartiere Tessera è un bacino di voti molto ambito per le prossime elezioni. Dopo le denunce giunte in redazione sin dallo scorso agosto sui problemi degli alloggi di via Gramsci, in parte risolti, anche grazie alle nostre pubblicazioni,  la politica ha incominciato a cavalcare queste quotidiane ineffiicienze, in particolare alcuni nascenti partiti di opposizione.

Quindi, ecco, che ci risiamo, ecco, che dopo la pausa invernale, dopo gli ultimi volantini dello scorso dicembre, dopo i medici e dopo il locale adibito a studio medico, una nuova protesta avanza, questa volta per un tubo di acqua calda che da giorni ha una perdita, al quale si affiancano problemi di piccola, ma, grande, manuntenzione ordinaria delle zone  del quartiere, dalla neve appena caduta, che intralcia, alle barriere architettoniche.

Responsabilità ora attribuite all’Aler, ora al Sindaco, reo di non fare niente per le case popolari e per il quartiere.

Intanto, in questi giorni, sono arrivate presso lo sportello Codici Lombardia molte segnalazioni di inquilini degli stabili ALER di via Gramsci a Cesano Boscone in cui si evidenziano le condizioni di grave disagio per i residenti affetti da disabilità. Mancano servoscala funzionanti che permettano a questi cittadini meno fortunati di poter uscire dalle proprie abitazioni, i vialetti interni sono in pessime condizioni e non consentono il transito delle carrozzine e ci sono numerose altre barriere architettoniche che ostacolano il passaggio.

“Non devono esistere cittadini di serie A e altri di serie B: tutti devono avere le stesse possibilità perché rientra nei loro diritti, chiediamo che vi sia una commissione di verifica che monitori questa situazione.”, dichiara la Responsabile Sociale Codici Maria Barroccu. E il Responsabile dello Sportello Codici Lombardia, Davide Zanon, aggiunge: “E’ inaccettabile che gli inquilini di quegli stabili siano barricati in casa contro la loro volontà. Codici diffida l’Aler, invitandola a porre in atto tutti i dovuti interventi per permettere a queste persone disagiate di uscire dai propri alloggi. In caso di mancata attuazione entro il termine di 30 giorni di quanto richiesto Codici procederà a chiedere ad un tribunale di adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate secondo l’art. 140 del Codice del Consumo”.

V.A.

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