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MiArt. La città si apre all’arte contemporanea

Milano, 16 febbraio 2009 – Si terrà dal 17 al 20 aprile (inaugurazione il 16 aprile), nei padiglioni cittadini di Fieramilanocity la quattordicesima edizione di MiArt, la Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano.

Anche quest’anno il Comune ha voluto partecipare all’esposizione con due iniziative organizzate dagli assessorati alla Cultura e all’Arredo e Decoro urbano.

La prima, che precederà la Fiera, è promossa dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con MiArt e prevede un’esclusiva assoluta per la città. Il Pac (Padiglione d’Arte Contemporanea) ospiterà la prima mostra in uno spazio pubblico milanese di Vanessa Beecroft dal titolo Vanessa Beecroft VB65.
Nata a Genova nel 1969, l’artista si è formata all’Accademia di Brera agli inizi degli anni Novanta e oggi vive a Los Angeles.

“L’Expo pone la sfida dell’alimentazione, tema che ruota attorno al cibo che a sua volta ruota intorno ai nostri corpi. Vanessa Beecroft riflette su questa relazione partendo da una società multietnica e dà vita ad un progetto unico realizzato ad hoc per la nostra città – ha spiegato l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Il Comune di Milano vuole così essere committente di opere d’arte e valorizzare un’artista che nella nostra città si è formata e ha raggiunto una notorietà internazionale”.

La mostra si compone di due parti: una nuova performance dal titolo VB65 appositamente ideata per l’esposizione al PAC (che avrà luogo il giorno dell’inaugurazione, lunedì 16 marzo) e, dal 17 marzo al 5 aprile, 5 videoproiezioni di performance e video quali VBSS (Sudan), VBO (Lampedusa), VB48, VB54, VB61 realizzati precedentemente dall’artista.
I drammi dell’immigrazione sono al centro di VB65, la prima performance in cui l’artista utilizza solo uomini. Venti immigranti africani stanno seduti a una tavola trasparente di 12 metri come a un’ultima cena, con abiti da sera, smoking, vestiti formali neri eleganti, ma a volte fuori misura, strappati, impolverati o vecchi. Mangiano carne, pane nero e acqua (o vino) senza piatti, senza posate, di fronte a un pubblico di invitati. I commensali siedono silenziosamente durante la performance (circa 3 ore). Il pubblico appare come ospite non invitato alla loro cena. Mangiano cibo intero, non tagliato. L’immagine ha una sacralità e un riferimento alla pittura, ma ci rimanda anche alla cruda realtà che questi uomini vivono ogni giorno nel nostro Paese. Questi uomini sono infatti dei veri immigrati che arrivarono dall’Africa a bordo di una barca a cui è stato chiesto di lavorare due giorni interi.

L’Assessorato all’Arredo e al Decoro urbano, in collaborazione con MiArt, propone invece l’iniziativa Miraggi: a partire dal 21 marzo, una serie di sculture monumentali segnerà un itinerario urbano che coinvolge alcuni dei luoghi storici più rappresentativi della città, tra cui piazza Scala, l’Ottagono della Galleria, piazzetta San Fedele, piazza Cordusio e largo Cairoli. Milano si trasformerà in una sorta di museo all’aperto capace di suggerire relazioni e interazioni tra l’arte contemporanea, la città e i suoi abitanti, dando vita a una festa della cultura che si prolungherà fino al 20 aprile.

“Il titolo dell’iniziativa è chiaramente evocativo – ha detto l’assessore Maurizio Cadeo -: le monumentali sculture che animeranno le vie del centro città saranno dei ‘Miraggi’, delle apparizioni artistiche per i milanesi e i molti turisti. Miraggi rappresenta un importante legame tra una delle più note fiere d’are contemporanea e la città di Milano. I cittadini potranno avere un assaggio di MiArt camminando per le vie del centro, rimanendo suggestionati dai miraggi d’arte che proponiamo. Quest’anno anche in prestigiosi luoghi religiosi. Non sottovalutiamo poi l’aspetto dell’arredo e del decoro. L’arredo urbano, infatti, non è solo una questione di elementi statici; c’è bisogno anche di qualcosa che crei entusiasmo, aggregazione e movimento di idee”.

Redazione

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