Milano, 23 febbraio 2009 – E’ stato presentato a Milano il dvd relativo alla Domus del labirinto di Calvatone (Cr).
Realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia dall’Università degli Studi di Milano, è un documento che porta a conoscenza del pubblico gli scavi archeologici condotti dall’Università degli Studi di Milano tra il 2001 e il 2006.
"Lo scavo di Calvatone che proprio l’anno scorso ho avuto il piacere di visitare – ha detto l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Massimo Zanello, intervenendo alla presentazione – rappresenta un importante contributo alla migliore conoscenza della tradizione storico – culturale della nostra regione. L’edizione multimediale della Domus del Labirinto che abbiamo finanziato, è parte di un più ampio progetto regionale volto alla sperimentazione di tecnologie e di nuovi canali di comunicazione dei risultati scientifici".
Insieme all’assessore Zanello all’incontro sono intervenuti Maria Pia Rossignani (Università Cattolica del Sacro Cuore), Lynn Pitcher (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia), Luca Peyronel (Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM), Elio Franzini (Preside della Facoltà di lettere e Filosofia), Giuseppe Zanetto (Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e Maria Teresa Grassi (curatrice del dvd).
Il dvd mostra le indagini archeologiche nel sito di Calvatone-Bedriacum, condotte dalla professoressa Maria Teresa Grassi a partire dal 2001.
Nel 1959 Mario Mirabella Roberti portò alla luce la cosiddetta Domus del Labirinto, un edificio di carattere residenziale che Maria Teresa Grassi ha studiato dal 2001 al 2006 con risultati eccellenti. Lo studio delle strutture edilizie e dei materiali recuperati dagli archeologi, consentono di delineare un quadro assai particolareggiato dell’urbanistica imperiale romana in Cisalpina.
I contributi di studiosi e ricercatori dell’università milanese hanno inoltre consentito di definire le fasi di vita della Domus con il connesso contesto storico – culturale.
Il copioso numero di testimonianze raccolte in tanti anni di studio e ricerche non poteva però essere facilmente raccolto in una pubblicazione a stampa tradizionale.
Si è quindi optato per un supporto multimediale che potesse facilmente raccogliere gli sforzi di tanti anni.
"Abbiamo utilizzato un metodo innovativo – ha aggiunto Zanello – siamo riusciti a pubblicare e diffondere l’intera documentazione emersa dagli scavi contenendo i costi di pubblicazione. E’ un approccio diverso e interattivo che offre l’opportunità di presentare una quantità considerevole di informazioni facilmente fruibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori".
Redazione