(mi-lorenteggio.com) Corsico, 12 marzo 2009 – Scenderanno di nuovi in piazzo oggi pomeriggio le lavoratrici della Hitman di Corsico, mentre è in attesa di ricevere le necessarie autorizzazioni dal Consiglio comunale corsichese il Piano industriale per il salvataggio dell’azienda.
A partire dalle ore 14,30 si terrà una manifestazione delle lavoratrici Hitman che muoverà dalla sede dello stabilimento in via Di Vittorio, attraverso le vie cittadine , per concludersi al palazzo Comunale di Corsico in Via Roma, a sostegno della riapertura della fabbrica.
L’importanza del fattore tempo. "Da cinque anni è un continuo tira e molla. Cosa raccontiamo ai nostri figli?" Sono preoccupate le lavoratrici della Hitman di Corsico, l’azienda che, alcuni anni fa, rimase coinvolta nel crack Finpart. Oggi, alle 15.30, organizzano un presidio in via Cavour, nel centro storico cittadino.
Delle trecento dipendenti iniziali ne sono rimaste 81, di cui 76 in cassa integrazione straordinaria fino al 2011. Sono state tutte assunte dalla ATS group della Graniglia&partners che ha presentato un piano industriale nel quale è prevista la realizzazione di un nuovo insediamento nell’ambito della riqualificazione dell’area ex Burgo di Corsico e la riconversione dell’attuale sito presente sulla nuova Vigevanese. Un progetto sul quale, però, i partiti non hanno ancora trovato un accordo.
"Occorre che la politica locale trovi rapidamente un punto d’intesa – dice Giuseppe Augurusa, sindacalista Cgil – perché l’intervento di rilancio rischia di naufragare. Entro aprile deve partire la ‘prima linea’ (la cosiddetta collezione zero) per non perdere l’occasione delle commesse dai diversi marchi della moda. Inoltre ci hanno riferito del rischio di un taglio dei finanziamenti da parte delle banche".
"Siamo in apnea – dicono le lavoratrici – e non sappiamo di che morte morire. Un incubo da quale vorremmo uscire presto".
“Ci aspettiamo che nei prossimi giorni – dichiara Giuseppe Augurusa, segretario generale della Filtea Cgil di Milano – il Consiglio comunale possa dare le necessarie autorizzazioni che completerebbero il mosaico del Piano industriale concordato per il salvataggio della Hitman”.
Infatti, mentre si è già realizzato:
– l’assunzione senza soluzione di continuità di tutte le lavoratrici ancora in forza al fallimento Hitman; le stesse sono state infatti assunte lo scorso agosto
– la riapertura dell’outlet (settembre 2008)
– e il primo modulo di formazione per le 81 dipendenti (concluso a gennaio 2009)
rimangono da attuarsi:
– l’apertura della prima linea di produzione nel vecchio stabilimento (entro giugno del 2009)
– l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo stabilimento in cui ricomprendere l’intero processo produttivo nell’ex area Burgo, non appena avute le concessioni (l’ipotesi prevede un impiego di personale fino a 130 dipendenti in 3 anni in caso di particolari andamenti di mercato)
– e l’impegno a non adottare procedure di licenziamento in caso di prolungata congiuntura negativa per il periodo del Piano industriale (3 anni), garantendo la copertura con l’uso di ammortizzatori sociali
“Riguardo alle decisioni dell’Amministrazione – conclude Augurusa – non ci preoccupa il se, ma il quando: non pensiamo infatti che qualcuno possa assumersi e spiegare una decisione contraria che determinerebbe il fallimento dell’operazione e un nuovo dramma sociale per Corsico. I tempi al contrario rischiano, se prolungati, di generare tensioni finanziarie dagli effetti imprevedibili con il sistema bancario”.
A rellentare l’iter burocratico, più che liti all’interno della giunta, sarebbe la richiesta di maggiori garanzie al piano industriale nel lungo periodo da parte di alcuni consiglieri del PD, che chiederebbero maggiori garanzie all’operatore nel lungo periodo e non solo per i prossimi 3 anni, in cambio delle nuove destinazioni d”uso e assetti urbanistici.
V.A.