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Non si ferma all’alt della Polizia Locale di Rho, arrestato un nomade

(mi-lorenteggio.com) Rho, 12 marzo 2009 – In data 06/03/2009, alle ore 15.00 circa, un equipaggio della Polizia Locale di Rho, in servizio sul territorio, ha intercettato tra Corso Europa e la zona del Santuario, un nomade, già noto per essere senza patente e pluripregiudicato, che guidava una Renault Clio, con targa portoghese.

Si trattava di un giovane di 19 anni, R.I., che ha tentato di "speronare" prima la pattuglia degli Agenti di Polizia Locale, optando poi per una fuga precipitosa. Gli Agenti lo hanno inseguito, segnalando nel frattempo il fatto alla Centrale Operativa di Corso Europa.

Il giovane si è rifugiato presso il campo nomadi abusivo di via San Bernardo, dove sono intervenute anche una pattuglia della Polizia di Stato e una dei Carabinieri. Nonostante la reticenza riscontrata, gli Agenti della Polizia Locale e i Carabinieri sono riusciti a entrare nel campo e a farsi consegnare il fuggitivo, risultato poi essere sotto l’effetto di stupefacenti.

Portato in Tribunale, è stato sottoposto a fermo e poi rilasciato, con obbligo di firma presso il locale Comando dei Carabinieri, in attesa del prossimo mese di Giugno, per rinvio a giudizio. Fino a quel momento, sarà domiciliato presso il campo di via San Bernardo, dove vive il suo nucleo familiare.

Questi i reati contestati al giovane nomade: guida senza patente; guida sotto l’effetto di stupefacenti; resistenza a pubblico ufficiale.

Il Comandante della Polizia Locale di Rho, dott. Antonino Frisone, così commenta la nuova operazione:

"E’ importante sottolineare la rapidità di intervento fra la nostra volante e le altre Forze dell’Ordine, con cui stiamo collaborando da mesi in modo proficuo. Alla stessa famiglia abbiamo sequestrato cinque automobili, di grossa cilindrata e acquistate all’estero; faccio notare che si tratta di persone con nessuna attività lavorativa dichiarata. Grazie ai controlli incrociati con la Polizia di Stato e alla collaborazione con Ania – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, siamo in grado di verificare in tempo reale la situazione delle autovetture, a partire dagli intestatari fino alle pratiche assicurative. In particolare, abbiamo individuato cinque prestanome, a Rho e a Milano, alcuni con 330 e 660 vetture intestate; le assicurazioni risultano essere false, ma abbiamo notato che si tratta di persone bene organizzate anche da questo punto di vista, tanto da prevedere certificati di assicurazione da tre o cinque giorni per le automobili interessate. Nello specifico, la scorsa settimana abbiamo individuato l’intestatario dell’ultima delle cinque vetture sequestrate, una Bmw: si tratta di un prestanome della Locride, già colpito da numerosi provvedimenti penali, notificati dalla Procura di Torino. E’ difficile anche per noi procedere a controlli, in alcuni casi, come dimostra l’ultimo fermo effettuato: l’automobile aveva una targa portoghese, ma è risultata essere intestata a un cittadino brasiliano; la persona fermata, inoltre, aveva sette "alias", pseudonimi che spesso rendono difficile anche i controlli incrociati effettuati insieme ai Carabinieri e alla Polizia di Stato."

Durante la scorsa settimana gli Agenti della Polizia Locale di Rho hanno messo a punto altre azioni degne di nota: mercoledì 4 u.s., è stato fermato un autotrasportatore di nazionalità ceca di 19 anni, per tasso alcolemico di 220 (5 volte quello consentito); guidava un camion di 7,5 tonnellate, che ha danneggiato quattro autovetture in zona Fiera; il camion era destinato all’Ungheria, tanto che il giorno successivo i diretti interessati si sono presentati per il ritiro.

Anche il Sindaco di Rho, Roberto Zucchetti, commenta le recenti azioni della Polizia Locale:

"Dal Prefetto abbiamo ricevuto rassicurazione in merito all’intervento della forza pubblica. Per anni qui è stato sottovalutato il problema, guardando solo agli aspetti umanitari. Questo approccio va bene per le persone più deboli, come donne, bambini e anziani, ma ci sono anche tanti che si nascondono per delinquere. Purtroppo la Magistratura si limita all’obbligo di firma, obbligando anche chi si rende colpevole di reati a soggiornare qui. Quest’anno è enormemente cresciuta l’attività di controllo del fenomeno che prima non avevamo e stiamo ultimando tutte le pratiche amministrative per contrastarlo. Si tratta di persone non povere, come erano state descritte, ma con avvocati capaci e che possono permettersi di pagare. Rho non è più la città di prima per loro. Gli insediamenti a Rho sono sei, ma sottolineo quanto accadrà al campo di via Sesia, da dove sono già state allontanate due famiglie, come lo saranno le persone che non intendono integrarsi. Ci sono persone che stanno compiendo un percorso vero di integrazione e anche di educazione al lavoro, grazie alla Chiesa locale. Costoro vanno aiutati e stiamo cercando dei luoghi dove poterli ospitare, non a spese del Comune. L’integrazione deve avvenire sul territorio stesso e, man mano, verranno smantellate le casette di via Sesia, dove al momento sono presenti ancora sette-otto nuclei familiari."

Redazione

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