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Legnano. La storia sale in cattedra all’Itis: il Novecento secolo di stermini

(mi-lorenteggio.com) Legnano, 20 marzo 2009 – Il Novecento non è noto soltanto come "Il secolo breve", parafrasando con ciò una definizione storiografica assai fortunata, ma è ormai conosciuto anche come "Il secolo dei genocidi". Se parla nel ciclo di incontri previsto nei festeggiamenti del cinquantesimo dell’Itis Bernocchi, sostenuti dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Il primo "Il Novecento: secolo degli stermini", è in programma a Legnano presso la sala della famiglia legnanese il prossimo lunedì, 23 marzo, alle ore 20,45. In cattedra il prof. Giorgio Vecchio, ordinario di Storia all’università di Parma.
Si tratta di una riflessione circostanziata sui tragici e molteplici episodi di stermini di massa del XX secolo: da quello degli armeni a quello di ebrei e zingari; da quelli delle classi sociali e dei popoli "alieni" per mano dei regimi comunisti a quello dei bosniaci, sino a quello dei tutsi per opera dello Stato rwandese. Massacri diversi, frutto di una particolare miscela ideologica totalitaria e anti-moderna, nazionalista o classista, tipica del Novecento.
"Oggi manca comunicazione della storia", ha spiegato recentemente nel corso di un convegno Giorgio Vecchio. "Ai miei studenti parlavo delle foibe già dieci anni fa, ma ci volle un libro e una polemica perché il paese se ne accorgesse e tutto divenisse patrimonio comune. Da storico chiamo le cose col loro nome per cui non parlerei di pericolo fascista, tuttavia stiamo vivendo una fase storica critica. Lasciar correre però no, non lo si deve fare, La memoria va difesa e il fascismo non può essere confuso con l’antifascismo".
Come ricordano gli studi maggiormente accreditati, se è vero che stermini di massa ricorrono lungo tutta la storia dell’umanità, è solo in questo secolo che la particolare miscela di razionalità totalitaria, nazionalismo e modernità genera la ‘specialità’ del genocidio quale crimine di massa in cui un gruppo viene intenzionalmente distrutto in nome di criteri di nazionalità, etnia, razza o religione.
"il Novecento appare condizionato, determinato, profondamente ferito dagli stermini di massa di varia connotazione, sia perché le scie polemiche e le laceranti divisioni legate a quelle violenze incidono ancora profondamente nel tessuto politico e sociale di oggi. , – spiega Lidio Clementi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, sponsor degli incontri – Le tensioni interculturali cui l’evoluzione globale della società contemporanea sembra inevitabilmente condurre rendono ormai necessaria una riflessione meditata e circostanziata sui tali tragici episodi, con la duplice finalità di diffonderne pubblicamente la massima conoscenza possibile e di indagarne le difficili e drammatiche ragioni. Da tali premesse muove la presente iniziativa, che in primo luogo si propone di offrire alla cittadinanza e alle scuole del territorio un approfondimento serio e accessibile delle problematiche così richiamate, nella convinzione che l’incontro di qualificati studiosi della disciplina possa altresì costituire un’occasione di rilievo anche nel contesto generale delle riflessioni finora condotte a livello nazionale".

Giorgio Vecchio
Nato a Como nel 1950, ha conse­guito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano nel 1973. Presso la medesima università è stato ricercatore in Storia contemporanea dal 1981 al 1992. Dal 1992 al 2001 è stato professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma, insegnando Storia del Risorgimento e Storia Contemporanea. Professore straordinario dal 2001 al 2004 e ordinario dal 2004, sempre per Storia Contemporanea. Dal 1995 al 2001 ha insegnato Storia contemporanea anche a Milano, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Cattolica e, dal 1995 al 1998, presso l’università IULM. Nei suoi studi si è occupato in particolare di storia del movimento cattolico italiano ed europeo, dei movimenti pacifisti, della politica e della società italiana, della persecuzione antiebraica e della società italiana nella II guerra mondiale. Tra i suoi interessi anche quello per la storia della bandiera nazionale italiana. Collabora regolarmente con molteplici enti di ricerca, italiani e stranieri, tra cui l’ISEC di Sesto S. Giovanni. È presidente del comitato scientifico della Fondazione Don Primo Mazzolari (Bozzolo) e del comitato scientifico dell’Istituto Alcide Cervi per la storia dell’agricoltura, dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della Resistenza nelle campagne (Gattatico – Reggio Emilia).

Le altre conferenze in calendario
Sala Ratti:
Martedi 28 aprile – Ore 20.45 "Le fabbriche dello sterminio: Treblinka ed Auschwitz", lavoro storico-teatrale di alunni e docenti dell’Itis Bernocchi.
Venerdi 24 aprile – Ore 9.30 – per gli studenti delle medie superiori di Legnano – "Memorie partigiane", immagini e testimonianze della guerra di Liberazione, a cura del Laboratorio di Storia dell’Itis Bernocchi
Martedi 28 aprile – Ore 9.30 – per gli studenti delle medie inferiori di Legnano – "Memorie partigiane ", immagini e testimonianze della guerra di Liberazione, a cura del Laboratorio di Storia dell’Itis Bernocchi
Sala Leone da Perego:
Giovedi 30 aprile – Ore 20.45 – per la cittadinanza – Conferenza del prof. Giancarlo Restelli, docente Itis Bernocchi: "Quando gli albanesi eravamo noi, storie dell’emigrazione italiana"Cinquantesimo dell’Itis Bernocchi

Redazione

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