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Lecco. Da ottobre ci sarà la cardiochirurgia

(mi-lorenteggio.com) Milano, 05 aprile 2009 –  Regione Lombardia sostiene con grande forza il progetto che porterà all’attivazione, a partire dall’autunno di quest’anno, della cardiochirurgia all’ospedale di Lecco (i primi interventi sono previsti nel mese di ottobre).
Lo ha confermato l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in occasione della terza tappa (dopo Sondrio e Varese) degli "Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario", che si è tenuta all’ospedale Manzoni e a cui è intervenuto anche l’assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli.
"Un’area come quella di Como Lecco e Valtellina con 1 milione e 100mila abitanti – ha sottolineato Bresciani – e una ‘domanda’ di 800 interventi all’anno non ha attualmente a disposizione una cardiochirurgia. Con questo progetto su cui ancora si sta lavorando e che sarà realizzato in accordo con l’ospedale di Bergamo, si potrà dare risposta a questo bisogno. Si tratta di una iniziativa in linea con il principio che stiamo promuovendo di portare sempre più medicina sul territorio".
L’iniziativa degli Stati Generali prevede un ciclo di incontri in forma di workshop nei territori delle quindici ASL della Lombardia durante tutto il 2009, con la partecipazione di Province, Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, strutture socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti del volontariato e delle autonomie sociali e funzionali.
Dal canto suo, Boscagli ha ribadito le linee fondamentali della politica del suo assessorato, a cominciare dagli interventi non solo "per la famiglia" ma "con la famiglia", con la crescita dell’associazionismo e il finanziamento attraverso i bandi delle loro iniziative.
"Riserviamo una attenzione particolare – ha aggiunto Boscagli – alle fragilità più gravi. Dopo aver dato alle famiglie dei malati di SLA 500 euro al mese di contributo, vogliamo fare altrettanto per le famiglie dei malati in stato vegetativo persistente".
In Lombardia esistono circa 500 casi, l’ottanta per cento dei quali ricoverati nelle RSA.
E proprio riguardo alle Residenze Sanitarie Assistenziali, Boscagli ha annunciato l’intenzione di riaprire il processo di accreditamento dei posti letto, fermo da quattro anni, con l’obiettivo di far entrare gradualmente nel sistema 2000 posti letto, già autorizzati ma non ancora accreditati.
Nel suo intervento, Bresciani ha passato in rassegna alcuni dei punti più importanti che caratterizzano la sanità lombarda (come il fatto di avere il bilancio in pareggio per il sesto anno consecutivo) e alcuni dei progetti realizzati negli ultimi 24 mesi (aumento dei controlli, accordi internazionali, patto con le Università per la ricerca, tra gli altri).
Bresciani ha ricordato poi il provvedimento approvato nell’ultima Giunta regionale con cui alcuni esami diagnostici necessari alla prevenzione e alla diagnosi precoce di patologie oncologiche frequenti come il tumore al seno e al colon retto (mammografia mono e bilaterale, ecografia mammaria mono e bilaterale, colonscopia) o riferiti a campagne di screening (pap test, ricerca di sangue occulto nelle feci) sono diventate prestazioni cosiddette "extra budget", senza limiti di spesa.
Verranno cioè remunerate in base all’effettiva erogazione, indipendentemente dal loro numero.
L’assessore ha sottolineato anche che "per tutte le prestazioni ‘extra budget’ i tempi di attesa delle attività svolte in regime pubblico non dovranno essere superiori a quelli previsti con la libera professione o a pagamento".
Il finanziamento complessivo per tutte queste attività sarà di 1,32 miliardi di euro per il 2009.
Bresciani ha infine delineato alcune prospettive per i prossimi mesi e anni: "La sfida per il futuro è portare la medicina sul territorio, studiando un sistema che porti a creare dei satelliti attorno all’hub ospedale e che aiuti ad affrontare la vera questione dei prossimi anni che è la cronicità".
Nel corso dei lavori sono intervenuti, tra gli altri, Mauro Borelli (direttore generale ASL di Lecco), Ambrogio Bertoglio (direttore generale Azienda Ospedaliera Lecco) e Alberto Zoli (direttore generale Azienda Regionale dell’Emergenza-Urgenza – AREU), che hanno relazionato sulla situazione sanitaria e socio-sanitaria della provincia. Si tratta di una realtà territoriale che ha oltre 330mila abitanti, è suddivisa in tre distretti sanitari, può contare su 17 presidi, tra cui i tre dell’Azienda ospedaliera "Ospedale di Lecco": Lecco, Merate e Bellano.

Redazione

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