(mi-lorenteggio.com) Corsico, 09 aprile 2009 – Ecco, il testo della lettera inviata da Don Carlo della Parrocchia Spirito Santo a Corsico ai suoi parrocchiani, usando la sua newsletter:
Auguri
Il nome "Pasqua" deriva dalla parola ebraica "passare oltre" e richiama il temibile "passare oltre dell’angelo della morte" che, come ultima piaga per l’oppressore egizio, nell’ultima notte di schiavitù, uccise tutti i primogeniti di quelle famiglie che non avevano l’architrave segnato dal sangue dell’agnello. Quella notte di terrore, quel passaggio sanguinoso e pieno di dolore segnò l’inizio della libertà e della partenza verso la terra che Dio stava preparando per il suo popolo. Ma anche altre notti vengono legate dalla tradizione biblica alla festa di Pasqua: la notte della Creazione, la notte della fuga verso la libertà del popolo schiavo in Babilonia, ed infine la notte in cui ogni uomo è stato liberato dalla più temibile delle schiavitù: quella del peccato, del male, della morte.
A noi, abituati a pensare che vegliare nella notte sia solo frutto di schiavitù del dolore, come i poveri nostri fratelli rimasti senza casa in Abruzzo; a noi che spesso viviamo certe notti di solo apparente libertà nel divertimento, nell’alcool e nello sballo, a noi incerti e paurosi come bimbi smarriti viene “passata la voce” di stare svegli, di vegliare perché nella notte ci sarà donata la libertà, ci troveremo oltre la soglia dell’inganno e dell’inutile rimorso.
"Ecco, le cose vecchie sono passate, tutte le cose sono diventate nuove" scrive l’Apostolo e noi non possiamo tacere la gioia di questa nuova Creazione che trasforma il nostro cuore e fa scomparire l’arrogante supponenza della Morte.
A tutti voi, cari parrocchiani, il più sentito degli auguri perché ciascuno di voi possa respirare il profumo della libertà e della Grazia.
Don Carlo
Redazione