(mi-lorenteggio.com) Pavia, 16 aprile 2009 – I “Lowlands” sono un gruppo musicale di sette ragazzi, guidata da Edward Abbiati provenienti da Pavia, con una passione comune: le sonorità del rock folk americano. Con il loro album d’esordio The Last Call hanno ottenuto un enorme successo prima di tutto in America, grazie al genere country folk tipico americano, poi in Australia e in Inghilterra, fino ad essere trasmessi sulle frequenze della Bbc. Solo ora stanno arrivando anche ai cuori italiani. Quello che più sorprende del loro successo immediato a livello mondiale, è che i sette della Bassa non hanno avuto l’aiuto di case discografiche né di manager: si sono fatti pubblicità solamente attraverso internet, radio e viaggiando tantissimo di persona nelle radio locali e portando a mano i cd ai negozi indipendenti.
Prima data pavese per i Lowlands, il gruppo rock guidato da edward abbiati e formato da 7 ragazzi: stefano speroni (chitarra acustica), simone fratti (basso), roberto diana e francesco verrastro (chitarre elettriche), stefano brandinali (piano), chiara giacobbe (violino) e phil ariens (batteria) ad un anno dall’uscita del loro primo album (totalmente autoprodotto) the last call, che ha raccolto ottime recensioni dalle maggiori riviste musicali mondiali di settore. Venerdì 17 aprile i Lowlands saliranno sul mitico palco di Spaziomusica di Via Faruffini, 5 per una serata speciale organizzata in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato della provincia di Pavia all’interno del Festival dei Diritti.
L’ingresso è gratuito ma la serata sarà occasione anche per raccogliere fondi da inviare a sostegno delle vittime del terremoto in Abruzzo.
Da “I Lowlands e il country della Bassa che ha stregato gli States” su Corriere.it
A qualcuno potrà sembrare strano suonare e ascoltare sulle rive del Ticino una musica che pare più adatta a una stellata notturna sopra a una highway deserta, fra il Kansas e l’Alabama. Ma Edward, di madre inglese e padre italiano, sorride all’idea di etichettare e rinchiudere le note entro dei confini geografici. «La nostra musica è un ibrido. Per semplificare possiamo ricondurla al genere “americana”, che è una mescolanza di rock, country e folk. Ma la verità è che il bagaglio culturale moderno non ha confini geografici, il linguaggio della cultura americana in particolare è arrivato ovunque attraverso film, musica e letteratura. Figuriamoci se certi fenomeni non potevano arrivare a influenzare un “bastardino” come me, che ha imparato a parlare l’inglese e il francese prima dell’italiano e ora vive nel centro storico di una città della provincia lombarda».
The Last Call ha una storia particolare: le canzoni che lo compongono sono nate dalla volontà di Edward di raccontare i propri sentimenti nel suo “periodo buio” tra il 2002 e il 2003, e sono rimaste nel cassetto fino a quando non ha incontrato i ragazzi che sarebbero diventati i membri dei Lawlands, scoprendo la loro passione comune. Il gruppo passa tantissimo tempo nelle sale di registrazione, per produrre un Ep che uscir quest’estate e che anticiperà l’uscita del disco che hanno già in cantiere.
Redazione