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Rozzano. "Tra fischi e proteste il Sindaco D’Avolio fa approvare il teleriscaldamento"

Rozzano, 15 aprile 2009.  La maggioranza al governo del Consiglio Comunale di Rozzano ha approvato l’investimento di 50 milioni di Euro per estendere a tutta la città il teleriscaldamento, un sistema per mandare a tutti gli edifici acqua calda per i termosifoni e per i sanitari producendola da una serie di grosse centrali che bruciano metano.

A pochi giorni dalla fine del mandato pieno e senza aver informato in alcun modo la cittadinanza, il Sindaco Rocco Massimo D’Avolio e la sua giunta hanno approvato il finanziamento del progetto di teleriscaldamento attraverso un mutuo di 50 milioni di euro a carico della società municipalizzata API.
La API s.r.l. è una società municipalizzata nata nel 2007 per volontà del Sindaco D’Avolio e oggi il suo bilancio chiude con 40 milioni di euro di debiti e con ipoteche su tutti gli immobili comunali consegnatile in dote. Questo mutuo aggraverà ulteriormente la situazione finanziaria della società e di conseguenza peserà sui cittadini di Rozzano.

I consiglieri Emilio Mastropaolo di Italia dei Valori e Nicola Calembo di Sinistra Democratica, che si sono particolarmente battuti da subito contro il progetto teleriscaldamento, hanno votato contro questa delibera dimostrando l’inutilità e la dispendiosità dell’intervento, il quale potrebbe essere remunerativo solo se accoppiato ad un inceneritore, che però a Rozzano nessuno vuole. “In queste condizioni è un progetto che serve solo a movimentare denaro, ad aggravare i debiti della municipalizzata, ovvero di tutti i cittadini ed ad aprire la strada all’inceneritore” ha dichiarato Emilio Mastropaolo. “Cosa vuol fare D’Avolio? Espropriare con la forza tutti gli impianti di riscaldamento autonomi dei cittadini?”

I consiglieri denunciano inoltre l’ambiguità della giunta D’Avolio che a parole non vuole l’inceneritore – la cui installazione è favorita dalla destra in Regione Lombardia – ma nei fatti pone le premesse finanziarie e tecniche affinché il teleriscaldamento venga alimentato da un impianto di combustione dei rifiuti.
“Noi ribadiamo il nostro “NO” chiaro e deciso a questa scelta – ha dichiarato Maria Rosa Malinverno, candidata Sindaco alle prossime elezioni – e uno dei primi atti che farò una volta sindaco sarà mettere mano ai debiti di API e cancellare questa decisione che graverebbe come un fardello enorme sulle spalle di tutti i cittadini.”
E ha aggiunto: “Il Sindaco bisogna saperlo fare; prima di prendere decisioni di questo genere è necessario ponderare bene vantaggi e svantaggi e soprattutto consultare i cittadini”.

L’approvazione è avvenuta tra forti contestazioni e proteste del pubblico, soprattutto da parte di molti residenti del quartiere Alboreto che già hanno nelle loro case in funzione il teleriscaldamento, del quale contestano sia il caro bollette, sia l’inefficienza nella erogazione del servizio.

Questi cittadini si dicono oltretutto beffati dalla falsa condiscendenza del Sindaco D’Avolio che aveva promesso lo sconto del 50 per cento della bolletta; in realtà la riduzione promessa sarà solo sulla esigua quota fissa; riduzione peraltro dovuta poiché i cittadini, tramite perizie private, avevano scoperto che le sottostazioni installate in ciascun palazzo erano sovradimensionate rispetto alle reali esigenze.

La giunta D’Avolio, indifferente alle eclatanti proteste dei cittadini, ha approvato il progetto; la consigliera Serena Fabbri del PD, anch’essa in forte dissenso con il Sindaco, si è astenuta dal voto impedendone di fatto l’immediata eseguibilità. In ultimo, il Consigliere Ermanno Valli del PdL ha dichiarato di voler denunciare al prefetto le negligenze procedurali sulla richiesta di finanziamento.

Comitato elettorale Maria Rosa Malinverno Sindaco

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