Milano, 27 aprile 2009 – Non c’è nessuna situazione di allarme legata all’influenza da H1N1 (la cosiddetta influenza suina) in Italia e quindi in Lombardia.
In ogni caso, la Regione – ritenendo di dover utilizzare la massima prudenza – ha già attivato tutte le misure previste dal proprio "Piano pandemico regionale", varato nel 2006 sulla base delle direttive ministeriali, che contiene una serie di indicazioni organizzative e operative per le strutture sanitarie e comunque per tutte le situazioni che coinvolgono i cittadini.
La Direzione generale Sanità di Regione Lombardia ha inoltre convocato per oggi stesso il "Comitato pandemico regionale", costituito da esperti in campo infettivologico, virologico e veterinario, per fare il punto della situazione e fornire eventualmente ulteriori indicazioni.
La Lombardia è comunque già dotata di tutti i sistemi di sorveglianza e controllo adeguati e in grado di evidenziare e gestire eventuali casi di malattia. In questo senso l’intero sistema regionale è già stato adeguatamente preparato ed informato. In particolare sono coinvolte, oltre alla Direzione generale Sanità, anche le Direzioni generali Famiglia e Solidarietà sociale e Protezione civile.
LE AZIONI REGIONALI
Regione Lombardia, in base a quanto stabilito nel "Piano pandemico regionale" ha già provveduto a:
– trasmettere alle ASL e alle Aziende Ospedaliere le comunicazioni pervenute dal Ministero (in data 25 e 26 aprile) richiamando all’applicazione dei rispettivi piani locali adottati da parte della Regione Lombardia a partire dal 2006;
– fornire le prime indicazioni (inviate in data odierna) relativamente alla gestione (esami da effettuare, ricovero, ecc.) di eventuali casi sospetti, di provenienza dalle aree con focolai e con contatti con soggetti malati, in linea con quanto già previsto nel piano regionale;
– convocare il "Comitato pandemico regionale".
La Direzione generale Sanità raccomanda, a fronte di informazioni ancora lacunose ma che comunque non indicano una situazione di allarme nel nostro Paese, di evitare la diffusione di indicazioni scorrette o che ingenerino comportamenti inadeguati, come:
– restrizioni nel consumo di alimenti (il virus si trasmette per via aerea);
– ricorso indiscriminato a test diagnostici (i tre laboratori di riferimento regionali, Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, IRCSS S.Matteo di Pavia e Istituto di Virologia dell’Università di Milano effettueranno i test al sussistere di condizioni di sospetto e previo contatto con le unità ospedaliere di malattie infettive);
– cure e terapie inappropriate (la Regione è già dotata di farmaci antivirali, presso la Farmacia del Sacco, per soggetti esposti al rischio, cui verrà dato il farmaco in caso di necessità direttamente).
Redazione