17.3 C
Milano
sabato, Aprile 20, 2024

Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Array

Nuova vita per il "canevone", un altro tassello nel recupero di Villa Litta di Lainate

(mi-lorenteggio.com) Lainate, 07 maggio 20009 – Villa Litta riguadagna uno dei suoi spazi storici, il "Canevone", un sotterraneo del ‘600 che, da anni, versava in uno stato di abbandono. Strutturato a emiciclo, il "Canevone" segue il tracciato dell’esedra posta a nord del Ratto di Proserpina sviluppandosi per una lunghezza di cinquanta metri. Si tratta dell’ultimo tassello, in ordine di tempo, nell’opera di recupero che interessa da anni il complesso di Villa Borromeo Litta. L’intervento, realizzato, dall’Associazione Amici di Villa Litta, è la naturale prosecuzione dell’opera di recupero delle pertinenze della Villa lungo l’alzaia del canale Villoresi in cui è impegnata da diversi anni l’Onlus che, in forza di una convenzione in essere con il Comune, organizza e gestisce le visite guidate nel complesso storico-architettonico di Lainate.

La parte esterna

«Dopo la realizzazione della nuova sede dell’Associazione, che fungerà anche da punto di ristoro per i visitatori della Villa, il restauro dell’esedra, del cortiletto e dell’androne, non si poteva lasciare uno spazio così interessante in condizioni di degrado – è il commento del presidente degli Amici di Villa Litta, Adriano Anzani. La volontà di proteggere la cantina sottostante dalle infiltrazioni d’acqua e dare maggior prestigio a tutto l’ambiente ha indotto l’Associazione a restaurare la copertura del "Canevone"». Si tratta del primo passo nel risanamento dell’ambiente in vista di una futura destinazione, che si inserirà nell’ambito del Piano di rifunzionalizzazione della Villa.
Notizie di questa grande cantina sono presenti negli inventari del 1604: "i Canevini, la Canevetta e la Caneva Grande" erano i luoghi dove si conservavano le "brente dell’imbotato" contenuto nei vasselli e nei barili. Pur nell’incertezza che grava sulla funzione originaria di questo grande manufatto (cinquanta metri di lunghezza, sei di larghezza e cinque di altezza), si può affermare con sicurezza che nell’Ottocento fungesse da camera calda per riscaldare le serre tiepide lungo il muro dell’esedra, ancora presenti fino agli anni ’50 del secolo scorso. L’ambiente fortemente degradato dalle infiltrazioni d’acqua e da cumuli di macerie depositati negli anni, è stato ripulito e dotato di un’uscita di sicurezza.
L’intervento è costato 13mila euro ed è stato interamente finanziato con gli utili derivanti dai servizi gestiti dall’Associazione Amici di Villa Litta per conto dell’Amministrazione Comunale.
Il recupero del Canevone segue quelli perfezionati negli ultimi anni: il Ratto di Proserpina effettuato dall’Amministrazione comunale anche grazie al contributo della Bcc di Barlassina; il Grande Mosaico, la pavimentazione musiva prospiciente il Ninfeo, realizzato da Comune e Fondazione Banca del Monte di Lombardia; la ricostruzione della carpinata (ad opera del Comune), la galleria verde lunga circa 400 metri e costituita da oltre trecento alberi, dove, sino al 20 settembre, è allestita la mostra di sculture "Tagli e legami" realizzate da Pasquale Lo Moro.

V.A.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -