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Cesano. Oltre cento persone alla "prima" del romanzo di Principia Rosco

(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 15 maggio 2009 – Alla presenza di un folto pubblico composto da importanti personalità del mondo politico, della scrittura, dello spettacolo e dell’editoria, il 9 maggio 2009 al Circolo della Stampa di Corso Venezia n°16 a Milano, si è svolta, in un clima piacevole e attento, la presentazione del romanzo di Principia Bruna Rosco “LA RAGIONE DEL DESTINO”. Tale evento, nato sotto il patrocinato dell’Assessorato alla Moda e al Turismo e presentato dall’Associazione Socio-Culturale Cesanese e dall’Associazione D’Arte e D’Artisti di Milano, è stato presentato dai relatori in persona dell’Assessore Provinciale di Milano Antonio Oliverio, dalla Sociologa-poeta e scrittrice Antonella Pagano, dal giornalista Presidente Giornalisti Specializzati Autorizzati Roberto Bonin e dalla poeta-scrittrice Tiziana Cera Rosco e magistralmente condotto dalla Dott.ssa Silvia Muciaccia.

Silvia Muciaccia e Principia Bruna Rosco

Il tutto si è svolto in un clima altamente culturale e in maniera teatrale facendo interpretare alcuni brani del testo alla bravissima poeta-scrittrice Tiziana Cera Rosco. Erano presenti Nicola Greco, titolare della casa editrice Greco & Greco, il Presidente del Club di Cassano Parco Adda Nord, Distretto 108 Ib4 Italy – Circoscrizione Seconda – Zona B. dott. Salvatore Vitale con i suoi collaboratori Luciano ed Emilio Mapelli.
Il primo a prendere la parola è stato l’ex Assessore Antonio Oliverio il quale, dopo aver orgogliosamente dichiarato che è da tempo molto amico della scrittrice, di lei dice: “Principia Bruna Rosco è arrivata a dare una svolta alla sua vita artistica anche come scrittrice, senza abbandonare la pittura. Quello che lei ha scritto in questo romanzo, è una storia che può aiutare a far risvegliare la passione per la lettura, regalarci la fiducia per il cambiamento e l’ottimismo per essere parte attiva di un mondo migliore”.

Antonio Oliviero

Antonella Pagano ha decantato la vita artistica della scrittrice, ma poi, a proposito del romanzo ha detto: “La storia si inserisce e si dipana in un contesto storico mondiale che vede lo scontro tra Servizi Segreti e la Camorra, mentre, le riflessioni di Petra, la protagonista del romanzo, pongono importante questioni filosofiche sulla "ripetibilità" della vita e portano ad una semplice conclusione: la Fede che ci salva”.

Antonella Pagano

Roberto Bonin, prima di iniziare a parlare del romanzo ha fanno cenno alla vita della scrittrice: “Principia, che ha dedicato la vita alla famiglia e all’arte, in quest’ultimo romanzo imprigiona i suoi più intimi sentimenti, intersecando con maestria una moltitudine di piani temporali e narrativi diversi grazie a una scrittura misurata. Il tutto si svolge in una continua escalation in intricate vicende che portano sulla scena spietati boss della camorra in intrighi internazionali, ma si parla anche di testamento biologico, di etica della Giustizia e di quella professionale riferita ai medici e avvocati. Quest’ultimo romanzo, a parer mio – continua Bonin – pur essendo il terzo libro edito da Principia, non è che l’inizio di una serie che ci farà arrivare. Infatti, sta scrivendo il suo prossimo romanzo dal titolo provvisorio Mr. Ken Brown. Inoltre, Principia sta scrivendo la sceneggiatura dei suoi precedenti romanzi per i quali sogna la realizzazione di un film o di una fiction”.

Tiziana Cera Rosco e Roberto Bonin

Tiziana Cera Rosco, dopo aver anche lei parlato di Principia Bruna Rosco e letto alcuni passi salienti del libro, ha detto: “Nel romanzo Principia racconta con mano sicura una vicenda di amore e di amicizia confermando di essere una vera e propria cantastorie capace di incantarci con una scrittura energica, una fantasia lussureggiante e con la musica del dialetto napoletano, una lingua potente e suggestiva che ci lascia senza respiro. Infatti, questo romanzo è ambientato in massima parte nella Campania, terra dominata dalla camorra. In questa realtà, l’autrice analizza il perché alcuni campani, per diversi motivi, sono finiti nella rete della malavita, pertanto,la caratteristica dello scritto di Principia si contraddistingue per la commistione di italiano e campano, sia dal punto di vista lessicale sia sintattico. L’uso del campano in alcune pagine è stata una scelta da lei desiderata e necessaria per esprimere il senso della narrazione veritiera e vissuta, dove prevalgono i dialoghi, regalandoci così meravigliosi spaccati di campanità”.
L’Avv.to Giancarla Moscattini, molto emozionata, nel prendere anche lei la parola, ha affermato che “Principia ha scritto le pagine del suo romanzo dove mescola un insieme di azioni coraggiose che ci portano a percorrere un turbine di vicende in un intreccio mozzafiato in una terrificante descrizione della società mondiale. Esso è stato composto da un gruppo di personaggi storici e d’invenzione, tra i quali emerge la straordinaria storia di Re Federico II dell’anno 1200. Nel romanzo, l’azione si svolge in un presente immediato, dove il Mondo è diviso in quattro immensi substrati: Giustizia, Libertà, Verità e Fede”.

L’Avv.to Giancarla Moscattini

La pittrice Lilly Nardi, che ha appena terminato una stupenda Mostra di Pittura tenuta negli ampli e magnifici saloni del Circolo Ufficiali di Via Brera in Milano, ha così commentato l’evento: “Mi complimento con la scrittrice per la riuscita della manifestazione. Gli interventi sono stati interessanti. Tra gli intervenuti spiccava l’intensità e il fascino di Tiziana Cera Rosco, l’impetuosa carica umana di Antonella Pagano e, soprattutto, la grande partecipazione morale e sociale di Silvia Muciaccia. Il tutto irradiato dal dolcissimo sorriso e dalla bella persona che è Principia Bruna Rosco. Questa sera stessa inizierò a leggere il suo libro, poi ne parleremo”.
Il Presidente del Club Lions Salvatore Vitali dice di lei: “Principia Bruna Rosco, dando voce ai vari personaggi, fa uscire tutte quelle domande e forse risposte che proprio la sua libertà e onestà intellettuale e la creatività di un’artista come lei, sa trasmettere. Poi ha ricordato che Principia è pittrice e prossimamente ci sarà una Mostra di Pittura dove lei metterà a disposizione delle opere il cui ricavato andrà interamente a favore della causa che porta avanti il Club Lions”.

Salvatore Vitali

Principia, deve ringraziare qualcuno per questo evento?

“Ringrazio in primo luogo Antonio Oliverio, Assessore alla Moda e al Turismo della Provincia di Milano che ha mi ha dato la possibilità di fare una presentazione di qualità. Quindi, sono contenta della buona riuscita dell’incontro e di ciò, oltre a ringraziare l’Assessore alla Provincia, ringrazio Antonella Pagano, Roberto Bonin, Tiziana Cera Rosco, Silvia Muciaccia che hanno presentato il romanzo. Ringrazio tutti intervenuti e tutti i miei amici che non mi lasciano mai sola, tra questi assumono grande importanza il Generale di Divisione dell’Esercito Michele Ianne, la pittrice Lilly Nardi, il dott. Gennaro Barletta, direttore del Corriere del Sud Ovest Milanese, la Signora della politica Cristina Brunco, l’Avv.to Giancarla Moscattini, il Giudice Giuseppe Giannini, l’Avv. Renato Alianello, La Presidente del Libro Forum Zina Smerzi, il Presidente del Club Lions Dott. Salvatore Vitale e i suoi collaboratori Luciano ed Emilio Mapelli.”.

Principia, perché tiene tanto alla causa che porta avanti il Club Lions?

“Questo Club è noto in tutto il Mondo soprattutto per il suo operato a favore delle persone non vedenti e ipovedenti, per l’impegno nella protezione della vista attraverso le iniziative di riciclaggio degli occhiali, partnership per la vista e innumerevoli altri servizi per la vista. Ma il loro impegno va oltre come quello di sostenere il “Programma Alimentare Mondiale” in collaborazione con l’ONU, la Scuola Cani Guida addestrati e donati ai non vedenti (Limbiate –Milano); quello di aiutare a creare programmi di sviluppo per le popolazioni povere affinché provvedano a produrre il cibo da soli e a migliorare la qualità dello stesso per le persone malate, quello di aiutare a migliorare lo stato di salute di un soggetto umano attraverso l’ippoterapia, meglio detta “Terapia con il Mezzo del Cavallo” TMC che è l’insieme di tecniche mediche che utilizzano appunto il cavallo e quello del Libro Parlato”.

Di cosa parla questo romanzo?

 “Il romanzo, racconta la storia di una donna che si trova a gestire un amore con una persona privata della libertà: un carcerato ingiustamente condannato, ma la storia d’amore non che un pretesto per arrivare ai VERI VALORI DELLA VITA. La protagonista, Petra, molla tutto per inseguire un sogno, parte per rintracciare un uomo che la porterà alla scoperta di sé. E’ un viaggio a 360 gradi all’interno dell’anima, un passaggio attraverso la storia e il costume del nostro tempo, un tour alla ricerca della natura dell’essere, che si sviluppa su molteplici fronti ponendo tutte quelle domande e contraddizioni che sono alla base del vivere quotidiano. Si riflette sulla legittimità o l’opportunità dell’eutanasia, il ruolo della medicina il rapporto tra medicina e malato, il difficile equilibro nei confronti di malattie gravi e soprattutto la valutazione del limite tra morte reale o morte cerebrale.”.
Perchè scrivere molte pagine del romanzo in dialetto napoletano? “Ritengo che il dialetto napoletano sia sicuramente affascinante e coinvolgente. Il dialetto è l’anima stessa di un popolo, è la sua storia, i suoi costumi, i suoi usi, le sue tradizioni, la sua cultura, le sue radici più profonde. Se muore il dialetto napoletano muore non solo il popolo campano ma tutta l’Italia nel Mondo”.
Il cinema è una delle finalità del suo romanzo? “La finalità del testo è quella di far parte di un progetto più ampio che potrebbe coinvolgere anche il cinema. Ho usato il condizionale in quanto la realizzazione del progetto dipende esclusivamente e, soprattutto, dalle risorse finanziarie che i produttori hanno a disposizione. La sceneggiatura è già pronta”.

 

 

Lascerà la pittura per la scrittura?

“No. Assolutamente no. Se dipingo non posso fare a meno di scrivere e se scrivo non posso fare a meno di dipingere. Quindi, amo la pittura quanto la scrittura e viceversa”.

Vittorio Aggio

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