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Proverbio: Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello

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Per il 150° della Battaglia di Magenta il Prefetto di Milano a Magenta

Magenta, 3 giugno 2009 – In occasione del 150° anniversario della Battaglia di Magenta del 4 giugno 1859, domani il Prefetto di Milano dott. Gian Valerio LOMBARDI verrà a Magenta per incontrare, insieme al sindaco Luca Del Gobbo, 700 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado all’Ossario ai Caduti di Via Brocca, inaugurato ieri insieme al suo parco dopo i lavori di restauro e riqualificazione. Nella giornata esatta in cui ricorre il 150° anniversario dello storico episodio da cui è partito il processo di unificazione del nostro Paese e che ha segnato una delle pagine più significative della storia del Risorgimento Italiano, il Prefetto ha deciso di portare il suo saluto a Magenta e, in modo particolare, ai giovani sottolineando il valore della storia. L’appuntamento è alle ore 10.30 presso uno degli edifici simbolo della città, che accoglie i resti di migliaia di caduti di entrambi gli schieramenti, per un ricordo della Battaglia del 1859.

La giornata di domani si concluderà alle ore 21.00 con il concerto-evento dell’Orchestra di professionisti ‘Città di Magenta’ (insieme al Coro Civico e al Coro ‘San Gregorio Magno’ di Trecate) ‘Dai suoni della Battaglia a una musica per l´Europa’ – Sinfonia n. 9 di L. van Beethoven presso la Basilica di San Martino (Via Roma). ‘Da sempre un chiaro significato – spiega il sindaco Luca Del Gobbo – si lega alle celebrazioni della Battaglia di Magenta: il desiderio di rinsaldare la nostra identità nazionale e, soprattutto, quella europea sottolineando come le Nazioni che hanno combattuto l´una contro l´altra allora camminano oggi unite verso l´Europa dei Popoli’.
A livello artistico nulla è più adatto a questo intento della Sinfonia n. 9 di Beethoven il cui ultimo movimento, l´ ‘Inno alla Gioia’, è divenuto inno europeo. E nessun luogo è più adatto ad accogliere un evento di questa valenza della Basilica di San Martino, la seconda per grandezza dopo il Duomo di Milano, edificata da Don Cesare Tragella con la volontà di riappacificare simbolicamente proprio in questa chiesa i popoli che hanno combattuto nel 1859.

Redazione

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