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Trezzano. Ambulatori in via Boito, Pascarella: "La Regione non sottragga servizi ai cittadini”

Trezzano sul Naviglio (MI) – Sembrava ormai tutto fatto: l’Amministrazione comunale ristruttura i locali, l’Asl dà il suo accreditamento, un’azienda ospedaliera, quella del San Carlo, si rende disponibile a fornire ben oltre i tre servizi prima presenti (cardiologo, dentista, otorinolaringoiatra). Ci sono riunioni, sopralluoghi, lettere. La Giunta trezzanese approva persino un protocollo d’intenti con l’ospedale San Carlo Borromeo, visto che quello di Legnano dichiara di non poter più mettere a disposizione medici specialisti. Poi tutto si blocca. L’assessore ai Servizi sociali del Comune di Trezzano, Rosario Pascarella riceve una lettera dal direttore sanitario del San Carlo con la quale si chiede di “ridefinire le modalità di collaborazione”.

“Quando è arrivata la comunicazione – dice l’assessore Pascarella – mi sono preoccupato e ho scritto una serie di e-mail, auspicando un superamento dei presunti impedimenti evidenziati. Però, fino ad ora, non ho ricevuto alcuna risposta”. E Trezzano rimane con un solo specialista, il dentista.
Tutto comincia con l’inizio dell’anno scorso, quando l’Asl provincia di Milano 1 evidenzia la disponibilità della direzione generale del San Carlo ad aprire un centro prelievi. L’Amministrazione comunale, nel frattempo, completa i lavori di riqualificazione del primo piano della palazzina, da riservare esclusivamente ai servizi sanitari, riservando il piano terra per quelli sociali. L’investimento è di circa 50mila euro. Poi, dopo una serie di sopralluoghi, l’ospedale milanese, dimostrando attenzione al territorio e ai servizi decentrati, sottolinea di voler mettere a disposizione, nel più breve tempo possibile, attività di tipo ambulatoriale specialistico. In particolare, potrebbe garantire: cardiologia, diabetologia, chirurgia, broncopneumologia, allergologia (anche pediatrica), neurologia, fisiatria, psicogeriatria (depressione dell’anziano).
Di fronte a questa disponibilità, la Giunta Scundi si dichiara pronta a garantire ulteriori spazi rispetto ai tre inizialmente previsti. “Non ci sembrava vero – dice ancora l’assessore Pascarella – perché di fronte alla chiusura dell’azienda ospedaliera di Legnano avevamo un’apertura e un’attenzione inaspettata, ma sicuramente molto gradita, di quella del San Carlo”. Poi, il 20 aprile scorso, la doccia fredda, con lo stop del direttore sanitario: “Non appare una soluzione percorribile il cambio di titolarità dell’ambulatorio oggi attivo”.
“A questo punto credo si tratti di un problema politico – prosegue Rosario Pascarella – sul quale sicuramente l’assessore regionale Luciano Bresciani può intervenire. Non credo che per un bisticcio burocratico si possano negare servizi fondamentali per i nostri cittadini. L’Amministrazione trezzanese ha messo a disposizione spazi, risorse e garantito la sua più ampia disponibilità a individuare accordi anche organizzativi sui servizi. Adesso – conclude l’assessore – la Regione dia una risposta concreta e non abbandoni i nostri cittadini, costringendoli a raggiungere, con estrema difficoltà visto anche la scarsità di mezzi pubblici adeguati, gli ambulatori milanesi. Soprattutto visto che c’è la disponibilità di un’autorevole azienda ospedaliera come il San Carlo, molto più vicina al nostro territorio rispetto a quella di Legnano”.

V.A.

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