Rozzano 15 luglio 2009 – Sono a Rozzano in questi giorni i 10 bambini provenienti dai campi profughi di Kalandya e Shu’fat, alle porte di Gerusalemme. I piccoli profughi si trovano in Italia in vacanza, ospiti al “Campo della Pace” organizzato dall’Associazione Vento di Terra e della parrocchia Ognissanti di Quinto Stampi.
Per questi bambini è una esperienza straordinaria uscire dal carcere a cielo aperto costituito dal muro alto 9 metri che l’esercito israeliano ha eretto intorno ai campi profughi e ai villaggi palestinesi. Così come è straordinario non subire l’umiliante passaggio dei check point dei soldati israeliani.
“L’amicizia con i moltissimi bambini dei campi profughi palestinesi di Gerusalemme è iniziata nel 2003 – dichiara il sindaco Massimo D’Avolio – e il nostro contributo ha consentito di attivare importanti progetti educativi, aggregativi ed imprenditoriali per l’autosostentamento delle comunità palestinesi. Come per gli interventi da noi partecipati in Africa, riteniamo doveroso aiutare i bambini più sfortunati, in questo caso i piccoli profughi palestinesi”.
Il Comune di Rozzano è l’ente capofila in diversi progetti di cooperazione internazionale nell’area di Gerusalemme condotti dalla ONG Vento di Terra. Tra le iniziative in Palestina, l’assessore alla cooperazione internazionale Stefano Apuzzo, ricorda “Impronte di Pace”, la cooperativa per la fabbricazione artigianale nei campi profughi e la commercializzazione di sandali palestinesi, importati in Italia con il commercio equo e solidale unitamente alle bellissime ceramiche colorate. In collaborazione con altri Comuni, associazioni, parrocchie, e grazie al “braccio operativo” di Vento di Terra, Il Comune di Rozzano sta portando a termine anche la costruzione di una scuola nell’area di Anata, per la comunità beduina dei Jahalin.
Soddisfatto di come procede l’accoglienza dei bambini palestinesi nei Comuni del milanese e del Cremasco-Cremonese, il presidente di Vento di Terra, Massimo Rossi: “Bimbi di religione islamica e di cultura araba sono stati accolti a braccia aperte nelle nostre chiese e sono diventati amici dei bambini italiani. Questo dimostra che anche in Palestina è possibile vivere e crescere in pace e che la guerra, la sottrazione di terra, sono aberrazioni degli adulti e dei capi di Stato. In Cisgiordania continuano senza sosta le costruzioni di case nelle colonie illegali e questo comportamento unilaterale degli israeliani mina la pace”.
Redazione