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Stati Generali Expo 2015. Moratti: Milano laboratorio di idee da progettare insieme per le sfide del futuro

Milano, 16 luglio 2009 – “Voi donne e uomini di Milano che siete qui siete già parte di Expo. Se Milano ha vinto l’Expo – ha detto il Sindaco Moratti – e’ grazie alla partecipazione dei cittadini. Gli Stati Generali sono una tappa importante nel progetto di Expo, un’occasione straordinaria per presentare la citta’ di Milano al mondo e per avere il mondo qui a Milano".

Così il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha esordito all’apertura degli Stati Generali questa mattina al Teatro Dal Verme insieme al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni .

Letizia Moratti ha quindi letto i messaggi ricevuti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per l’apertura degli Stati generali di Expo 2015. Nell’augurare un buon lavoro ai partecipanti all’evento il Presidente Giorgio Napolitano ha auspicato che gli Stati generali possano "essere accompagnati dal rapporto costruttivo e permanente con il complesso tessuto civile, sociale, culturale e produttivo
della citta’ di Milano, del suo hinterland, della sua Regione insieme ai rappresentanti del sistema Italia già’ all’opera per il successo di questo significativo appuntamento", mentre il presidente Berlusconi ha ribadito l’impegno del governo a finanziare le infrastrutture legate all’evento internazionale del 2015. ”Come Governo – e’ scritto nel messaggio del Presidente del Consiglio – siamo impegnati a garantire i fondi necessari alla migliore realizzazione dell’iniziativa. Il Cipe nella seduta di ieri ha confermato che gli investimenti nelle infrastrutture per l’Expo sono parte essenziale del programma di Governo”.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha ringraziato tutti gli enti e le persone coinvolte nella realizzazione di Expo, e ha ribadito il carattere universale del progetto di Milano, invitando all’Esposizione del 2015 anche quegli Stati che il 31 marzo dell’anno scorso, all’assemblea generale del Bie, votarono per la avversaria Smirne, e in particolare proprio la Turchia: “Mi auguro che anche la Turchia – ha detto – possa essere coinvolta in questo grande progetto mondiale”.

“Perché abbiamo voluto vincere Expo? – ha proseguito il Sindaco – perché è una grande occasione di crescita sociale, culturale, economica, scientifica per la Città, la Regione e il Paese. L’eredità permanente di Expo non sarà un landmark fisico, ma un Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile che continuerà ad operare anche dopo Expo”.

“La Milano che vogliamo proporre al mondo – ha sottolineato il Sindaco – è infatti un grande laboratorio di idee, un contenitore di modelli e strategie per le sfide degli anni futuri da progettare insieme, mettendo in dialogo le nostre eccellenze tecnologiche con tutti i protagonisti della vita economica, culturale ed economica del Paese".

Letizia Moratti ha anche ricordato la grande responsabilità che Milano ha nel proporsi come "laboratorio di esperienze per un nuovo modello di agricoltura urbana, in un mondo in cui piu’ della metà, della popolazione vive nelle citta. Riuscire a sviluppare una agricoltura urbana e familiare significa dare risposte a problemi della fame".

Mentre sullo schermo posto dietro al palco scorrevano le immagini dei numerosi viaggi del Sindaco per promuovere in tutto il mondo Milano ed Expo e le fotografie della parata dello scorso anno di corso Buenos Aires dopo la vittoria nell’assegnazione di Expo, Letizia Moratti ha concluso ricordando una frase scritta da delle donne di Dakar, città con cui Milano ha avviato progetti di cooperazione per la diffusione dei microjardins: ”Cerchiamo di essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”.

“Chiediamoci allora – ha detto il Sindaco – che cosa possiamo fare noi per Expo. Questo concetto incarna lo spirito con cui dobbiamo progettare insieme la Milano di Expo, e l’Expo di Milano. Un binomio aperto, perché include il mondo intero. È una voglia di Expo che si traduce in partecipazione, in idee. Per questo oggi siamo qui a dare forma a questa volontà di esserci, di proporre, di contribuire. Verso una Expo veramente nostra, veramente di tutti”.

Redazione

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