Parco di Baggio: il giardino dei monaci conserva ancora alcuni gelsi

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    (mi-lorenteggio.com) Milano, 17 luglio 2009 – Con il caldo, non solo centri commerciali, ma, anche parchi da visitare apprendendo il loro valore storico culturale.

    Anticamente l’area occupata dal Parco era il giardino dei monaci Olivetani, insediatisi a Baggio nel XIII secolo.
    Alcune parti del Monastero, più volte rimaneggiato e divenuto cascina alla fine del 1700, conservano infatti le caratteristiche architettoniche del Quattrocento lombardo. Nonostante una diatriba durata anni, il Monastero fu soppresso sotto il dominio austriaco intorno al 1773.
    A seguito dell’abbandono da parte dei monaci, l’edificio subì saccheggi e manomissioni che ne compromisero i pregevoli affreschi e ne mutarono la destinazione d’uso.
    Trasformata in abitazione rurale e divenuta “Cascina Monastero”, fu abitata da contadini che ne coltivarono i campi circostanti fino agli anni ’50.

    Sottratta a una speculazione edilizia che ne voleva l’abbattimento, fu acquisita dal Comune nel 1960, ristrutturata e destinata a sede del Consiglio di Zona.
    Il prato circostante, precedentemente coltivato, venne sistemato a parco nel 1964, mantenendo l’antica struttura rettangolare del giardino dei monaci.
    Nel Parco sopravvivono ancora tre antichi gelsi che testimoniano l’antico allevamento di bachi da seta all’interno della Cascina: i contadini, per arrotondare il magro salario, rivendevano i bachi a una filanda di Baggio, attiva fino al 1935.

    SCHEDA TECNICA

    Data di costituzione: 1964
    Superficie: mq 37.768

    Accessi: via Anselmo da Baggio, via Francesco Rismondo, via Pistoia, via 2
    Giugno

    Mezzi pubblici: bus 18 – 67

    Campi gioco: 1

    Principali specie arboree: Celtis australis (bagolaro), Populus nigra
    (pioppo), Quercus rubra (quercia rossa), Robinia pseudoacacia (robinia), Cedrus
    atlantica (cedro dell’Atlante), Cercis siliquastrum (albero di Giuda), Ulmus
    pumila (olmo), Quercus robur (farnia), Pinus nigra (pino nero), Prunus
    cerasifera ‘Pissardii’ (ciliegio), Fagus sylvatica (faggio), Carpinus betulus
    (carpino), Sophora japonica (sofora), Acer pseudoplatanus (acero di monte),
    Aesculus hippocastanum (ippocastano), Morus nigra (gelso nero).

    Redazione

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