Milano, 23 settembre 2009 – Da domani, 24 settembre al 31 ottobre il piano nobile di Palazzo Dugnani ospiterà la mostra “Scritture silenziose” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con l’Espace culturel Louis Vuitton.
L’esposizione fa parte del progetto “La cultura è di moda”, promosso dal Comune, che prevede una serie di eventi culturali collaterali a Milano Moda Donna, la settimana della moda milanese che ha aperto i battenti questa mattina.
“Quando sono stato a Parigi a visitare la mostra dell’Espace culturel Louis Vuitton ho avvertito il bisogno di portare questo progetto a Milano, offrendo uno spazio, Palazzo Dugnani, capace di esaltarne il messaggio estetico ed etico – spiega l’assessore Massimiliano Finazzer Flory -. La scrittura Rongo Rongo dell’Isola di Pasqua è il punto di partenza per le originali creazioni di 15 artisti internazionali che, attraverso video, sculture, graffiti, installazioni, hanno dato voce alle ‘scritture silenziose’ . Il dialogo fra antico e moderno esce dai confini ristretti dei saperi disciplinari e investe una più ampia concezione di cultura”.
La mostra
“Scritture silenziose” si inserisce all’interno del progetto “Moai: Journey of Light” con cui Louis Vuitton si impegna a richiamare l’attenzione mondiale sull’Isola di Pasqua. L’obiettivo è proteggere il patrimonio culturale dell’isola e il suo fragile ecosistema, sostenendo la creazione di una nuova Fondazione Rapa Nui nel 2009 e organizzando l’odissea spirituale di una statua Moai (scelta dagli abitanti e restaurata) da Rapa Nui al centro di Parigi nel 2010. La statua Moai arriva come un messaggero di pace, che oltrepassa il tempo e i confini, e sarà esposta per qualche giorno nel Jardin des Tuileries del Museo del Louvre. L’Isola di Pasqua, o “Rapa Nui”, si trova a 3500 chilometri dalle coste del Sud America e fu scoperta la domenica di Pasqua del 1722 da un ammiraglio olandese. Sin da allora oggetto di soggezione e meraviglia per tutto il mondo, questa piccolissima isola, che si estende per soli 165 km² nell’oceano Pacifico, è uno dei territori più isolati del pianeta e ospita una serie di enormi statue chiamate Moai. Queste statue sono la rappresentazione di antenati, diventati divinità protettrici per le generazioni successive.
L’Espace culturel Louis Vuitton, in concomitanza con il progetto Moai e grazie al Comune, porterà a Milano, direttamente da Parigi, la mostra Scritture silenziose e con essa tre tavolette glifiche originarie dell’Isola di Pasqua: le tavolette Rongo Rongo. Ancora indecifrate, queste tavolette, appartenenti ai Musei Vaticani, rappresentano le “scritture silenziose”, punto di partenza e tema centrale della mostra, attorno alle quali l’Espace Vuitton raduna le opere di 15 artisti contemporanei fornendo prospettive differenti: impronte, tracce, simboli e scritture.
Le impronte possono essere interpretate come espressione di un gesto, per come vengono utilizzate nei disegni e nei dripping di Ernesto Neto, nei video e nelle performance coreografiche di Robin Rhode o nei “graffiti pieces” creati da artisti di strada.
Le tracce riguardano le memorie di un lavoro, come nella scultura di Giuseppe Penone o nell’installazione creata dalla coppia Wade Guyton e Kelley Walker. Claude Closky allunga l’alfabeto latino aggiungendo 74 nuovi caratteri, riesplorando il potere associativo reciproco delle lettere, mentre Charles Sandison crea un mondo che è allo stesso tempo primitivo e futuristico attraverso la proiezione di combinazioni di parole entro uno spazio appositamente dedicato.
Barbara Kruger utilizza invece immagini e parole intrecciate in un’opera creata appositamente per la cupola dell’Espace culturel Louis Vuitton e riadattata per l’installazione di Palazzo Dugnani. Lawrence Weiner realizza una dichiarazione d’intenti sotto forma d’installazione murale. Ni Haifeng confronta la composizione di un sistema di scrittura di altre culture con gli scritti del pensiero predominante occidentale. Marco Nereo Rotelli trasforma i misteriosi simboli Rongo Rongo in poesia.
La scrittura, da un punto di vista musicale, viene evocata dall’opera di Idris Khan. Può essere anche imprigionata, come le lettere censurate dei prigionieri di Guantanamo, radunate da Jenny Holzer o può creare una testimonianza biografica intima, come nella neon art e nei tessuti ricamati di Tracey Emin. Per Joseph Kosuth l’arte è semplicemente linguaggio: una definizione della parola estrapolata dal dizionario è sufficiente per spiegare il concetto artistico.
Spiega Hervé Mikaeloff, curatore della mostra: “Le tavolette Rongo Rongo di Rapa Nui sono state realizzate tra il XVII e il XVIII secolo e presentano un sistema di glifi rimasti indecifrati, ossia silenziosi, dal giorno della loro scoperta. Conservate nei Musei Vaticani dal 1925, tre di queste tavolette sono state eccezionalmente concesse in prestito per questa mostra. Partendo da queste ‘scritture silenziose’, il nostro intento è stato quello di riunire alcuni artisti contemporanei attorno al concetto di impronta, di traccia, di segno e di scrittura”.
“E’ un onore vedere una mostra dell’Espace culturel Louis Vuitton varcare i confini della Francia e approdare a Milano, in Italia, da sempre culla della cultura – ha aggiunto la direttrice Marie-Ange Moulonguet -. E’ inoltre un piacere per noi essere ospitati all’interno di uno splendido edificio quale è Palazzo Dugnani, in totale sintonia con i temi cardine della mostra: le tracce, i simboli, i segni e la scrittura”.
Scritture silenziose
Palazzo Dugnani – via Manin 2 – Milano
dal 24 settembre al 31 ottobre
da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30; lunedì dalle 14.30 alle 19.30
ingresso libero
visite guidate gratuite
Gli artisti
Claude Closky
Tracey Emin
Wade Guyton\Kelley Walker
Ni Haifeng
Jenny Holzer
Idris Khan
Joseph Kosuth
Barbara Kruger
Ernesto Neto
Giuseppe Penone
Robin Rhode
Marco Nereo Rotelli
Charles Sandison
Sun7
Lawrence Weiner
Redazione