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Insonnia. Con il cambio di stagione, arriva il mal d’autunno per 7 italiani su 10

Milano, 24 settembre 2009 – Dormire poco o male, complica la vita. Lo sanno bene i 12 milioni di italiani che ne soffrono, di cui circa 2 milioni nella sola regione Lombardia. E le conseguenze si fanno sentire non solo di notte, ma anche di giorno. Lo dicono le cifre: otto insonni su dieci presentano almeno un fastidio anche durante la giornata e il 46 per cento di chi fatica a riposare ha difficoltà di memoria e concentrazione il giorno successivo.
«Il mal d’autunno, con la cattiva qualità del sonno che ne consegue, colpisce fino al 70% degli italiani, di cui oltre 6 milioni in Lombardia. Oltre all’affaticamento e alle preoccupazioni legate al rientro lavorativo, l’insonnia porta con sé una fastidiosa stanchezza diurna che appesantisce ulteriormente le giornate. Al ritmo frenetico dell’estate, senza regole di sonno e di alimentazione, si sostituisce la routine cittadina e l’obbligo lavorativo: lo stress si accumula e l’insonnia avanza. Contribuiscono a disturbare il sonno anche i primi malanni di stagione, sindromi da raffreddamento con mal di gola e ostruzione delle prime vie respiratorie: oltre alla cattiva qualità del sonno legata allo stress c’è anche il problema dell’influenza negativa della difficoltosa respirazione notturna», afferma il Prof. Luigi Ferini-Strambi, Responsabile del Centro per i Disturbi del Sonno – Istituto Scientifico H San Raffaele.
Proprio per informare i cittadini e offrire un supporto a chi soffre di disturbi del sonno, l’AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno), in collaborazione con sanofi-aventis, prima azienda farmaceutica in Italia, in occasione della Giornata Mondiale dedicata a questo problema, ha promosso la Giornata Nazionale del Dormiresano. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Progetto Morfeo Dormiresano, sostenuto sin dal 2000 da sanofi-aventis e che da quest’anno, per la prima volta, moltiplica il tradizionale appuntamento in ben 19 tappe in tutta Italia e in altrettanti Centri di Medicina del Sonno AIMS, che sono a disposizione per consulti gratuiti ogni ultimo venerdì del mese fino a novembre.
Venerdì 25 settembre l’iniziativa arriva a Milano presso il Centro per i Disturbi del Sonno – Istituto Scientifico H San Raffaele, Via Stamina D’Ancona, 20. In Lombardia, infatti, sono più di 2 milioni le persone che soffrono di insonnia.
Per loro e per chi desidera avere maggiori informazioni sulla patologia o ricevere preziosi consigli per migliorare la qualità del proprio sonno, gli Esperti del centro restano a disposizione dalle 10 alle 13. Se necessario, sarà possibile approfondire la tematica nel corso di una visita successiva presso il centro.
Per chi non avrà la possibilità di recarsi fisicamente presso le strutture cliniche, viene in aiuto il web: basterà collegarsi al sito internet www.morfeodormiresano.it e nel corso della stessa giornata si potrà dialogare con gli Esperti on-line dalle 9.00 alle 16.00, disponibili per rispondere a domande e fornire consigli e informazioni. Sul sito si possono trovare tutte le informazioni sul centro di Milano, la mappa per raggiungerlo e compilare il Test “Se non chiudi occhio la notte, li chiudi di giorno”: 6 semplici domande sullo stile di vita per valutare la qualità del proprio sonno e l’eventuale impatto dell’insonnia sulla salute e sulla sicurezza. In quest’ultimo caso, il ricorso a un supporto specialistico diventa necessario per superare i disagi del problema insonnia.
«In Lombardia, come altrove, negli ultimi anni il numero di insonni è in crescita, raggiungendo una percentuale pari a circa il 20 per cento della popolazione adulta. I primi disturbi iniziano in età più precoce, talvolta già in epoca adolescenziale, verosimilmente in ragione delle progressive modificazioni delle abitudini sociali. In età adulta risulta essersi modificata la gravità del disturbo che sempre più frequentemente determina ripercussioni sulla vita diurna in termini di incidenti stradali e in ambito lavorativo, di astensione dal lavoro e, più in generale, di riduzione della qualità di vita. Con il ritorno ai ritmi lavorativi dopo la pausa estiva, l’insonnia tende a manifestarsi maggiormente anche perché legata alla diminuzione della serotonina, i cui livelli cerebrali diminuiscono nella stagione autunnale. Il cattivo sonno è dunque anche in rapporto ad una variazione negativa del tono dell’umore. L’importante è riacquisire la regolarità di vita per evitare che l’insonnia sottovalutata tenda a cronicizzarsi portando con sé i rischi derivanti da un prolungato periodo di insonnia, tra i quali un possibile aumento del rischio cardiovascolare.», afferma il Prof. Luigi Ferini-Strambi, Responsabile del Centro per i Disturbi del Sonno – Istituto Scientifico H San Raffaele.

L’insonnia è quindi una malattia delle 24 ore, che può incidere negativamente anche in termini di sicurezza sul lavoro e sulla strada. Studi condotti in questo ambito dimostrano che la sonnolenza, associata ad una cattiva quantità/qualità del riposo, è legata ad un rischio più elevato di incidenti. Basta questo per sottolineare quanto il problema insonnia possa avere gravi conseguenze nella vita di ognuno. Un’informazione efficace su questa patologia e sull’approccio più adeguato è quindi da incentivare ed è questo lo scopo dell’iniziativa e degli Esperti dei Centri AIMS che oggi coinvolge direttamente Milano e l’intera Regione Lombardia.
«L’insonnia è oggi un problema di salute diffuso, che coinvolge un numero di persone sempre crescente. A iniziative come questa, quindi, va riconosciuto il merito di voler informare e supportare chi è coinvolto da questo problema. Inoltre, quest’anno per la prima volta il progetto non è limitato a un solo giorno ma prosegue per tutto il 2009», spiega il Prof. Ferini-Strambi.
E per favorire un buon riposo anche d’autunno, possono aiutare semplici “regole” da adottare: riacquisire regolarità nelle attività diurne e notturne, moderare l’attività sportiva serale, evitare di assumere eccessive dosi di alcol e di cibo prima di andare a dormire, riprendere a coricarsi tendenzialmente alla stessa ora e mantenere fermo anche l’orario della sveglia mattutina in modo da ripristinare il ritmo sonno-veglia.

V.A.

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