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Caterina Rovatti presenta il libro "Al di là dell’ombra che amo"

(mi-lorenteggio.com) Milano, 29 ottobre 2009 – Recentemente, nella splendida cornice dell’Umanitaria di Milano, la poetessa Caterina Rovatti, ha presentato la sua seconda raccolta di poesie: "Al di là dell’ombra che amo", Casa Editrice Libroitaliano World di Ragusa – Collana Saffo. “Sono liriche che parlano d’amore – spiega l’autrice – il quale, anche se legato a momenti di sofferenza, è il motore della nostra esistenza". Dopo questo suo secondo libro di poesie, la Rovatti presto presenterà il terzo.
L’autrice, versatile, simpatica, affascinante, coinvolgente, carismatica, trascinante, nella poesia manifesta idee che si compongono, si dissolvono e si ricompongono costantemente negli eventi che costituiscono il vivere. L’essenza autentica dell’autrice consiste in questo ritorno che è il porsi in opera della verità. L’abbandono di ogni vincolo formale lo si nota nelle sue poesie in rime libere, dove lo scrivere non è solo una bella forma o parole studiate per fare rima, ma è un vedere la vita, avere un motivo per vivere. La sua sensibilità è una sorta di dolore lucido dal quale lei non scappa, ci pone davanti le grandi domande dell’esistenza esortandoci a combattere la battaglia per la vita. La sua genetica innata vena artistica ci apre alla luce, all’essere nel Mondo senza essere solo del Mondo; ella ci porta dentro quell’amore che è sempre la chiave della vita che fa girare l’Universo.
Chi come la Rovatti, e come me, vive di questo, sa di cosa parlo: è un’insopprimibile voglia di dare. Sono pensieri puri i suoi, nati da un’esperienza profonda del dolore che, poi, le apre un varco al sogno. Shakespeare affermava che “noi siamo fatti della medesima sostanza di cui sono fatti i sogni”. Certo, lo sappiamo che i sogni sono impalpabili, che svaniscono, che ci imbrigliano in una illusorietà rasserenante e, allo stesso tempo, drammatica, ma in fondo ci caricano, ci colmano di quel qualcosa che ci manca, ci aprono all’eternità con l’idea dell’immortalità.
Quindi, nel leggere questa sua seconda opera, mi sono trovata di fronte a poesie che s’impongono con grande fascino e forza. Esse stimolano, appassionano, invocano i ricordi che spaziano dalla memoria alla coscienza, evocando in noi un dolce rimpianto. Seguendo l’artista nel suo mondo poetico, ci si sente pronti nella ricerca della chiave della felicità, predisposti ad un nuovo progetto di vita. Lei ci arriva con la sua passione, con la sua isola invisibile, silenziosa, ma nello stesso tempo grida forte attraverso voci misteriose che prendono vita in scenari che cambiano e inglobano luoghi e ricordi. Le sue poesie hanno le caratteristiche delle storie che ci raccontavano i nonni nelle sere d’inverno davanti al camino, prima di sprofondare nel mondo dei sogni, dove la fantasia galoppava a briglia sciolta. In queste liriche ho notato due tipi di amore: quello sensibile, femminile che ci ricorda la Beatrice di Dante e l’altro universale e più razionale che apre alla luce, ma che ha bisogno dell’idea della morte per salvare l’esistenza. Sono parole dure queste, che testimoniano il passaggio di testimone, ci insegnano a salvare quel piccolo organo rosso chiamato cuore di quel qualcosa che manca e ad amare la vita in modo più potente, con dentro il senso del destino. Infatti, l’introspezione della Rovatti è quella di saper guardare la sua sofferenza, eredità che ci fa giungere affinché si possa comprendere la gente che vive col proprio destino.
“Il fatto di guardarmi dentro è stata una grande opportunità – afferma la Rovatti – Scrivere una poesia è una piccola sosta della vita di tutti i giorni; è un ponticello che ci lega all’esistenza. Per ognuno di noi i momenti di sofferenza sono tanti, ma essi sono un mezzo per giungere a percepire la gioia e la serenità che fa scaturire il Sogno. Esso è la grandiosità dei nostri pensieri dal quale emergono i sentimenti per pervenire alla comprensione della Verità”.
Le sue poesie trattano vicende di persone solitarie, perse nel caos di se stessi, persone che tentano di trovare una propria redenzione, un cammino da percorrere per giungere a comprendere la verità.
Ogni poesia dell’autrice è legata a un’occasione che rivela la propria esistenza individuale che le permette di prendere coscienza di sé in armonia con la natura, perciò riesce a trasmettere un primordiale innocente vitalismo. Lo stile e la descrizione delle situazioni creano la costruzione poetica che procede come un immenso gigantesco monumento, dove lei ha disseminato la sua anima che riecheggia, offrendola in dono come segno del suo amore per ricerca della verità.
Nell’attuale panorama letterario, le opere della Rovatti rappresentano il punto più alto della poesia, un impegno fondamentale e notevolmente etico-morale in cui rappresenta la drammaticità del proprio pensiero che assume una sincerità quasi religiosa. Quando le è stato chiesto che cosa significa essere poeti, lei ha risposto: “La poesia è meditazione, perciò essere poeti significa esprimere se stessi”. Il suo bisogno di comunicare attraverso la poesia è evidentemente fresco e lo stile è quello di una poetessa che sa interagire con il lettore, perciò ella ha colto in pieno il pensiero del grande scrittore francese Marcel Proust ne il "Il tempo ritrovato" “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”.
In ultimo, c’è da dire che, come nelle Messe Cristiane, durante il rito, viene in realtà esorcizzata la paura della morte, così queste meravigliose liriche della Rovatti ci rimandano ad un continuo superamento di prove. Quello che avviene con ciò che ella scrive è l’identificazione con un Mondo puro, sta a noi captare le risposte attraverso le sue poesie. Dunque, l’ambizione letteraria e filosofica che l’autrice ripone e ci fa arrivare attraverso i temi trattati nelle sue poesie sono i suoi messaggi dove spicca il ritrovamento del ricordo relativo alla vita che, ad ogni età, può essere una favola. Sono e saranno le sue poesie ad accompagnarla, ad accompagnarci con splendido stupore, giorno dopo giorno, anno dopo anno, nel cammino della vita, commuovendoci e sorridendo perché siamo sicuri che è ancora possibile avere dei sogni. E’ una possibilità da non perdere quella di leggere questo stupendo libro di poesie che, in fondo, è un manuale intelligente per accedere a noi stessi.
Alla Rovatti, quindi, va riconosciuto il valore sociale, intellettuale e lo spirito etico che ella comunica, perciò, nell’occasione dalla Seconda Edizione del Premio Internazionale di Poesia “Villa Bernocchi” organizzato dalla famosa Casa Editrice O.T.M.A. di Milano – Via Cesariano n.6 – con il Patrocinio del Comune di Premeno, per il suddetto libro, le è stata conferita una importante targa. Infine, bisogna affermare che oggi più che in passato la poesia non è morta e questa raccolta di stupende liriche ne è la testimonianza.

Principia Bruna Rosco

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