Cesano assediata dai media. Tartaglia scrive a Berlusconi

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    (mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 14 dicembre 2009 – Una lunga e fredda giornata quella di oggi, dopo il folle gesto di ieri, da parte del cesanese, Massimo Tartaglia, il 42enne che ha ferito il premier nel corso di un comizio, svoltosi ieri in piazza del Duomo a Milano, una piazza dominata dal clima teso (video)

    Tutte le tv e i giornalisti di tutte le testate si sono presentate in via Giusti, 6 per documentare quello che già ieri abbiamo scritto. I cesanesi hanno condiviso la presenza delle testate, ma, alcuni   ci hanno denunciato il pressing di alcuni media, ritenuto esoso ed eccessivo, nei confronti della famiglia, sconvolta, consapevole e dispiaciuta, per il folle gesto compiuto dal loro famigliare, affetto da problemi psichici.

     

    Il postino "in fuga"

     

    Il momento che ha visto i vicini più perplessi, è stato quando stamane è arrivato il postino, che dovendo consegnare una raccomandata ad un inquilino dello stabile, si è visto inseguito  e usato da alcuni  giornalisti  come "cavallo di troia" per entrare nello stabile.

    La notizia dell’aggressione  è anche su tutte le testate internazionali  anche sulla tv  Al-Jazeera. Massimo Tartaglia, che un  vicino al bar ci ha dichiarato di averlo visto diverso in questo ultimo periodo, è rinchiuso nel carcere di San Vittore in attesa della convalida  del magistrati e allo stesso tempo è tenuto sotto osservazione ed è stato visitato da alcuni medici psichiatri.

    Nella notte, il Tartaglia è stato interrogato per oltre quattro ore, prima di essere  trasferito nel carcere cittadino, e ha reso piena confessione, davanti al pm e agli agenti della Digos, giustificando  il suo gesto con motivazioni politiche: avrebbe parlato di una forte avversione nei confronti delle politiche del Pdl e in particolare della politica del premier,  «di aver agito da solo» e ha escluso «qualsiasi militanza o appartenenza politica», come dichiarato nel corso dell’interrogatorio.

    Nel corso della serata di ieri i carabinieri della locale stazione e alcuni agenti della Digos erano giunti nell’appartamento, dove abitava l’uomo.

    L’arrivo dei carabinieri

    Nella giornata di oggi, inoltre,   tramite i suoi difensori, gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino,  il Tartagli ha  inviato una lettera di scuse al premier Silvio Berlusconi in cui esprime il suo dispiacere «per un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto». Tartaglia, esprimendo il proprio «sentito dispiacere», come si legge in una nota firmata dai suoi legali – «ha dichiarato di non riconoscersi» in quello che lui stesso nella missiva ha definito come «un atto superficiale, vigliacco ed inconsulto».

    Mentre il sindaco ha espresso solidarietà al premier e ai genitori, condannando il gesto (vedi articoli correlati).

    Vittorio Aggio

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