Milano. Circa 300 utenti dallo psicologo di quartiere

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    Milano, 09 febbraio 2010 – Lo “psicologo di quartiere”, in servizio dal 9 febbraio 2009 e oggi presente in 24 farmacie cittadine, registra nella seconda fase un nuovo successo: da ottobre 2009 a gennaio 2010 sono stati effettuati 718 incontri con 294 utenti.

    I dati degli ultimi quattro mesi evidenziano ancora una volta come il disagio psicologico sia avvertito soprattutto dalle donne che rappresentano l’80% dell’utenza. Il 14,5% sono invece giovani fino a 29 anni e il 14,8% ultrasettantenni. In quasi la metà dei casi la patologia più “rilevata” è connessa a fenomeni ansiosi presenti in soggetti con un’istruzione media superiore che lavorano.

    “Questi dati – osserva l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – sono particolarmente significativi e ci danno un’idea di quanto bisogno ci sia di sostegno psicologico. Questo progetto che ha il compito di intercettare proprio le fragilità e di aiutare quindi la gente a recuperare l’equilibrio interiore si sta rivelando utile. Non solo sta mettendo in evidenza che il disagio psicologico purtroppo appartiene sempre più spesso ai giovani, forse anche legato alla richiesta pressante di alte prestazioni e al raggiungimento di modelli prestabiliti e che vuol dire poi uso e abuso di psicofarmaci o persino droga, alcol per il mantenimento dello standard di vita. Di contro fenomeni di ansia risultano essere avvertiti anche dagli anziani come conseguenza di solitudine ed emarginazione. A sorpresa invece non sembra avere una particolare rilevanza lo stato di disoccupazione o in occupazione”.
    “Questo progetto – ha concluso Landi – dimostra quanto sia necessario estendere il sostegno psicologico dentro le scuole e le aziende. Psicologo quindi per i giovani e per i lavoratori, le due fasce sociali che a Milano sono più a rischio”.
    Il progetto dello psicologo di quartiere si sta così mostrando efficace nel fornire uno spaccato dei bisogni di chi vive in una grande città come Milano. Un servizio che è nato per promuovere il benessere individuale e collettivo e che si sviluppa come una ricerca-intervento che ha la finalità di accogliere il disagio psichico delle persone, alleggerire di “richieste non appropriate” il servizio sanitario pubblico in ambito psicologico (con conseguente risparmio delle strutture socio-sanitarie), offrire a persone di tutte le fasce di reddito, a cominciare dai quartieri periferici della città, la possibilità di una consulenza psicologica gratuita di base per una possibile risoluzione del problema o un eventuale invio ai servizi specialistici del territorio. L’approccio sperimentale si pone l’obiettivo di fare prevenzione psicologica, individuare disturbi subclinici o psicopatologici per i quali solitamente non viene richiesto aiuto, offrire una prima consulenza al disagio psicologico e un supporto a problemi familiari (coppia e famiglia) con interventi di sostegno alla genitorialità. Il tutto offrendo al cittadino l’opportunità di accedere a un servizio gratuito e di facile fruizione.

    Redazione

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