Trezzano. L’Unione dei Comitati di Quartiere: "Tangenziale esterna gioie o dolori?"

    0
    262

    (mi-lorenteggio.com) Trezzano, 16 febbraio 2010 – Nel mese di dicembre l’Unione dei Comitati di Quartiere ha organizzato un convegno nel corso del quale è stato posto con molta serietà l’ormai inderogabile inizio dei lavori atti a trasferire il traffico di transito dal centro cittadino alla periferia del comune.
    In quella circostanza abbiamo anche evidenziato sia perché consideriamo urgenti i lavori, sia, realisticamente parlando, da quale parte iniziare per evitare di ottenere le solite e fumose promesse che le varie amministrazioni comunali stanno facendo da oltre un ventennio.
    Sostanzialmente, da prima abbiamo presentato documenti e grafici sui flussi del traffico elaborati non da noi ma dalla Provincia di Milano, poi abbiamo reso noto i dati sull’inquinamento da Pm10 e Co2 che pongono Trezzano tra i più inquinati se non il più inquinato comune dell’intera Provincia di Milano, anche questi dati non nostri ma resi pubblici da società ed enti specializzati che operano per conto della Provincia di Milano e della Regione Lombardia ed infine abbiamo proposto di iniziare a costruire le tre tratte della tangenziale esterna di Trezzano che, non interessando i ponti su ferrovia e Naviglio Grande, hanno costi relativamente bassi e quindi sono di più facile realizzazione.
    Non solo, sulla tratta che dovrebbe collegare la periferia della Vecchia Vigevanese (lato Gaggiano) con la Via Copernico (tangenziale milanese Ovest) attraversando con una rotonda la strada per Zibido, abbiamo anche puntualizzato che con una spesa ridicola per istituzioni come la Provincia si riuscirebbe a compiere la grossa impresa di trasferire al di fuori del Centro Storico, della Marchesina e delle nuove abitazioni che sorgono in località Cascina Nuova un traffico veicolare giornaliero che si avvicina alle 30.000 unità.
    In quella sede abbiamo anche contestato con fermezza quello che sino a quel momento ci era stato dato come il percorso alternativo al nostro progetto esterno e quel che è più grave allo stesso piano regolatore vigente e cioè l’utilizzazione come collegamento della Vecchia Vigevanese alla Via Copernico della strada che è in corso di realizzazione lungo le nuove abitazioni sorte in località Cascina Nuova.
    Una scelta scellerata non solo rispetto al buon senso ma anche sotto il profilo urbanistico e viario; una scelta considerata tecnicamente demenziale anche dagli architetti, dagli ingegneri e dai rappresentanti politici e amministrativi dei comuni limitrofi presenti al convegno, tanto che al termine dei lavori alcuni di essi si sono avvicinati al tavolo della presidenza affermando “Finalmente una proposta logica e utile per tutti i cittadini non solo di Trezzano”.
    Ora se da una parte stiamo aspettando con vivo interesse l’incontro concordato al termine dei lavori con l’assessore provinciale Fabio Altitonante; incontro durante il quale dovremmo capire se la Provincia intende spendersi con i fatti e non con le parole sulla realizzazione di queste prime e meno onerose tratte della tangenziale trezzanese, dall’altra sta invece emergendo un fatto nuovo e cioè che l’attuale giunta municipale intenderebbe non considerare più come tangenziale o strada a grossa percorrenza veicolare la Via che fiancheggia i nuovi stabili sorti in località Cascina Nuova.
    Al di la del fatto che sarebbe intrigante conoscere con esattezza se la strada in questione è di interesse intercomunale, di interesse comunale o di interesse locale e di conseguenza capire se i costi di realizzazione della stessa strada sono da caricare alla collettività o all’impresa costruttrice, problema prettamente amministrativo nel quale non vogliamo entrare, come Unione dei Comitati di Quartiere ci viene però spontaneo domandare ai diretti interessati: la Via Salvini è o non è un tratto della tangenziale trezzanese e ancora, sarà o non sarà nell’immediato futuro un tratto della tangenziale trezzanese.
    Il quesito in apparenza banale è invece di grande importanza perché la risposta non coinvolge solo qualche decina di residenti ma, sia le centinaia di famiglie che abitano e che abiteranno in località Cascina Nuova, sia il martoriato, trascurato e offeso Quartiere Marchesina, sia i cittadini che risiedono nel Centro Storico.
    Si, perché nel caso la tratta non dovesse essere considerata come tangenziale e lo sbocco sulla Via Copernico fosse sostanzialmente precluso (al momento esiste un senso unico) visto che è stato realizzato un collegamento con la Via Marchesina il risultato del pasticcio sarebbe che i camion che usciranno o entreranno nelle cave e le vetture provenienti o dirette a Zibido per evitare le lunghe code che si formano all’incrocio con la Vecchia Vigevanese all’altezza del tr4, transiterebbero sulla nuova strada e raggiunto il bivio con la Via Marchesina entrerebbero in questa arteria, attraverserebbero il cuore del già inquinatissimo Quartiere e sfocerebbero sulla provinciale che fiancheggia il Naviglio Grande.

    E’ ovvio che le risposte sul preoccupante problema che lega a filo doppio inquinamento e viabilità le forze politiche le devono fornire prima del 20 di marzo perché i cittadini di Trezzano dopo anni di false promesse hanno ora il sacrosanto diritto di sapere con fatti concreti e scritti se è veramente giunto il momento che a Trezzano si può ricominciare a parlare di vivibilità.

    Pertanto chiediamo ufficialmente al centro destra di farci sapere se possiamo organizzare un secondo convegno per annunciare alla cittadinanza la disponibilità finanziaria, l’inizio dei lavori e i tempi operativi sul completamento delle opere relative alle proposte scaturite dai lavori del 12 dicembre scorso e al centro sinistra di ufficializzare cosa diavolo intende fare, oltre alle solite promesse su quei due ponti che le istituzioni superiori ritengono al momento improponibili per l’alto costo, su quel tracciato di fronte alle abitazioni sorte in località Cascina Nuova che era stato proposto come tangenziale e che ora non si riesce più a capire, oltre alla certezza che lo ha pagato il comune, che tipo di arteria sarà.

    Insomma, accantonate le fantasie e tornati sulla terra, la Via Salvini è o sarà parte integrante della tangenziale trezzanese, oppure no.

    Il direttivo

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui