(mi-lorenteggio.com) Opera, 17 febbraio 2010 -Grazie all’intervento degli agenti della Polizia Locale di Opera, due persone sono state denunciate a piede libero per ricettazione e porto di strumenti atti ad offendere le persone.
Bloccati da due agenti in pattuglia sulla strada di Mirasole mentre provenivano da Rozzano, i due malfattori, E.U. napoletano residente a Rozzano e C.A. rumeno di etnia rom proveniente da una baracca di Rozzano, giravano da tempo per Opera a bordo di un furgone Transit con targa spagnola e telaio rivelatosi contraffatto. Con loro sul veicolo rubato avevano una serie distrumenti adibiti allo scasso per realizzare i furti negli appartamenti.
Coltelli, cacciaviti, pinze, tenaglie, martelli ed un cric per auto debitamente modificato per forzare le porte degli appartamenti. Questi sono i corpi del reato costati la denuncia per porto d’armi ai due malviventi mentre per il furgone dovranno rispondere dell’accusa di furto e ricettazione.
Un posto di blocco della Polizia Locale di Opera
In queste ultime settimane in un’area residenziale del paese c’era infatti una certa sofferenza per ripetuti furti in villette ed appartamenti, tanto che la Polizia Locale si era messa al lavoro per capire se si trattava di una banda stabilitasi sul territorio operese oppure di eventi non collegati tra loro.
Gli agenti che svolgevano l’indagine, appena individuati i sospetti che si presumeva provenissero proprio dalla vicina Rozzano, non hanno perso tempo agendo subito al fine di scongiurare altri episodi delittuosi.
Da parte del Sindaco un encomio ai suoi agenti che “fanno il proprio dovere con tale sprezzo del pericolo e determinazione, da meritarsi il plauso generale dei nostri concittadini – afferma Ettore Fusco – per l’attività di prevenzione di cui non sempre ci si rende conto dall’esterno e per la repressione dei reati che sempre con maggiore frequenza va a buon fine”.
I due fermati saranno processati e con i molti precedenti riscontrati sulla loro fedina penale è probabile che sconteranno qualche periodo proprio a Opera, ma nel carcere.
Vittorio Aggio