Facebook e il dileggio dei bambini down, Landi: “Siamo in presenza di un abuso della democrazia mediatica”

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    Milano, 22 febbraio 2010 – “E’ di oggi la notizia che è stato individuato su Facebook un gruppo che inneggia al tiro a segno sui down. Sono già circa 1700 le persone, di varie età ed estrazione, uomini e donne, che risultano iscritte, impegnate a sbeffeggiare, insultare e disprezzare, con un linguaggio crudele e incivile, i bambini down. Il bullismo virtuale è ormai una forma di tortura on line nei confronti dei diversamente abili. Questa notizia dimostra che siamo in presenza di un abuso della democrazia mediatica”, commenta Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute del Comune di Milano.

    “La responsabilità di questo genere di episodi è spesso a carico di adolescenti e non è escluso che anche in questo caso si finisca, drammaticamente, per apprendere che gli autori sono ragazzi annoiati, per i quali Facebook è al tempo stesso la platea dell’evasione e dell’esibizione. L’abuso della democrazia mediatica, che presuppone un’illimitata libertà di espressione, enfatizza la violenza verbale, fornisce terreno e occasioni al bullismo, all’incapacità dei ragazzi di distinguere tra il bene e il male e di mediare le proprie emozioni”, ha spiegato l’assessore.

    “Ma dietro questa ricerca del non-limite ci sono inquietanti fenomeni narcisistici: ammirarsi su internet, usare il social network come specchio ammiccante delle proprie pulsioni e dei propri desideri, coinvolgere se stessi e i coetanei in esibizioni sessuali anch’esse pubblicate su Facebook, affidarsi allo sballo come ricerca di senso e di conferma di esistenza. La libertà a ogni costo è sempre un confine pericoloso – insiste Landi – e dobbiamo allora porci domande scomode: cosa c’è dietro queste esplosioni di aggressività gratuita? Una crisi di valori? Domanda di amore? Crisi dell’identità personale e sessuale? I giovani sono immersi in una dimensione anaffettiva, in cui tutto è diventato normale e la relazione è ridotta alla sopraffazione e al dominio?”.

    “La fragilità psicologica delle nuove generazioni – conclude Landi – deve indurre a valutazioni serie, anche in sede istituzionale. Non si tratta di proibire, ma di guidare e di regolamentare. Come assessore alla Salute di una grande città come Milano, sono convinto che il benessere psicologico degli adolescenti debba essere una priorità”.

    Redazione

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