(mi-lorenteggio.com) Pieve Emanuele, 27 giugno 2010 – Michele Iacobbe, cittadino di Pieve Emanuel ci ha inviato due poesia, una delle quali dedicata alla sua città.
ALICE BEL COLLE
Che grigia mattina d’autunno
c’e il vento che canta e bisbiglia
quel bianco nell’aria; dal sonno
ti svegli sbattendo le ciglia
Quel bianco nell’aria pian piano
sussurra su Alice bel colle
e parla quel fiato sul grano
c’è il vento; non molla non piglia
Quel fresco che viene dai campi
già presto la vite è vicina
la notte; si strozzano i lampi
la pioggia che scende piccina
Eppure era ieri; l’estate
eh…la casa qui sopra al colle
le lunghi or; son cessate
ci son nocciole intorno alle foglie
Nel bianco, c’è il cielo negl’occhi
c’e intorno la vigna che sorride
che il vino fa parlare gli sciocchi
ma il poeta poi; scrive di vite
Nel cielo, un pugno di stelle
la nebbia ci copre d’amore
racchiuso li, dentro alle celle
s’invecchia, acquistando sapore
PIEVE EMANUELE
Al mio paese, tra il vapor bianco
il verde di siepi e il giallo del grano
poi son cresciuto, qui son stretti
tutti i ricordi del mio passato
Oh come pensi; che non c’è il cuore
un po’ di spazio,senti suonar le campane
scorrazzi tra i campi e le aiuole
e in mezzo evapora il profum del grano
In primavera si riempie di riso
innonda il campo a me vicino
cammino,cammino mi specchio il viso
ricordo il grido di un bambino
E canta il grillo…gri…gri
la sera vedi saltar le rane
e quel pensiero rimane vicino
ma resta il morso delle zanzare
di Iacobbe Michele
Vittorio Aggio