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In piazza Diaz, a due passi dal Duomo, il primo casinò elettronico di Milano

(mi-lorenteggio.com ) Milano, 27 agosto 2010 – Mancano due settimane all’apertura a due passi dal Duomo del primo casinò elettronico di Milano e l’assessore alla Salute del Comune Giampaolo Landi di Chiavenna, non nasconde la sua preoccupzione. Rischi, quelli ravvisati, che correranno i cittadini di tutte le età, tanto da propone una tassa di "disincentivo" contro il vizio del gioco.

“Non mi piace l’idea – dichiara l’assessore – di spingere i milanesi a sperperare il loro denaro per far fare cassa al privato (la Sisal) e allo Stato. Perché il problema è che, in molti casi, la curiosità e l’attrazione per il gioco d’azzardo finiscono per assumere le caratteristiche di una vera patologia ossessivo-compulsiva. Basti pensare che nel capoluogo lombardo sono oltre 15mila i giocatori patologici: in pratica 1,2 milanesi su 100 sono malati di carte e scommesse e che il 63,1% della popolazione cittadina si è lasciato tentare almeno una volta in un anno. Popolazione, questa, che contribuisce a far registrare sul territorio regionale il record nazionale delle puntate: oltre 12 miliardi di euro all’anno, inghiottiti, di monetina in monetina, dalle slot machine”.

"Macchinette" proprio come quelle di nuova generazione che saranno presenti – a decine – nella sala giochi che aprirà i battenti il 16 settembre in piazza Diaz. E che attirerà giocatori di tutte le età, soprattutto giovanissimi.

“Il guaio – sottolinea l’assessore – è che coloro che si lasciano affascinare maggiormente dalle puntate sono proprio i minorenni, in particolar modo le ragazzine. Secondo dati recenti, ben uno studente ogni due, nella fascia che va dai 15 ai 19 anni, ha giocato almeno una volta alle slot machine nell’arco dell’ultimo anno. Nello stesso arco temporale è aumentato dal 29 al 36% la percentuale delle adolescenti contagiate dalla passione per il videopoker. Uno sport che vede i nostri studenti secondi solo a quelli campani”.

Un quadro – quello in esame – già allarmante, destinato irrimediabilmente a peggiorare con l’apertura della nuova grande sala giochi di piazza Diaz.
”Sto studiando – dichiara Landi di Chiavenna – i criteri di concessione delle varie autorizzazioni amministrative di competenza comunale e cercherò di capire se sia applicabile, da parte del Comune, una tassa sul gioco. L’obiettivo è quello di colpire e cercare di prevenire la patologia. Penso però a una tassa di virtù, ovvero che serva a fornire aiuto e sostegno psicologico a chi ha dilapidato lo stipendio tentando compulsivamente la fortuna. Perché è bene ricordare che il gioco non fa male solo al portafogli ma anche alla salute. Lo sanno bene i medici del Fatebenefratelli che ai giocatori patologici diagnosticano una serie di disturbi quali ansia, cefalea, ipertensione arteriosa, crisi depressive, insonnia, disturbi gastrointestinali e cardiaci”.

Le ultime perplessità dell’assessore alla Salute sull’apertura del casinò elettronico in piazza Diaz riguardano un altro aspetto, tutt’altro che trascurabile: “Quello della viabilità – conclude – ovvero della congestione del traffico, inevitabile conseguenzal del prevedibile affollamento del locale e, quindi della centralissima zona”.

 

V.A.

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