(mi-lorenteggio.com) Roma, 29 agosto 2010 – Entra in vigore il 7 settembre 2010 il "Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia", varato con la legge 13 agosto 2010, n. 136 (G.U. n.196 del 23 agosto 2010). La legge era stata approvata con 279 voti favorevoli e un solo astenuto – praticamente all’unanimità – dal Senato in via definitiva il 3 agosto.
La legge contiene due importanti deleghe che dovranno essere attuate entro un anno dall’entrata in vigore della legge:
1. emanazione di un codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (art.1)
2. emanazione di nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia (art.2)
La prima delega, per una sistemazione organica della materia, si rende necessaria in relazione sia alla vastità della legislazione, sia alla sua frammentazione e stratificazione nel corso degli anni.
La seconda delega, ha ad oggetto la modifica e l’integrazione della disciplina delle certificazioni antimafia, ovvero della documentazione antimafia richiesta per la stipula di contratti pubblici o per ottenere concessioni o erogazioni pubbliche. La delega mira in particolare all’aggiornamento, alla semplificazione e all’accelerazione delle procedure di rilascio della documentazione antimafia (anche attraverso l’istituzione di una banca-dati nazionale della documentazione antimafia) e al potenziamento dell’attività di prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nell’attività d’impresa.
Per quanto riguarda le altre disposizioni contenute nella legge, si segnalano le misure di contrasto alla mafia nel settore degli appalti: nasce la stazione appaltante in ambito regionale, prevista la tracciabilità dei flussi finanziari, che impone ai contraenti e ai concessionari di utilizzare conti correnti dedicati alle pubbliche commesse – accesi presso le banche o Poste italiane SPA – ove appoggiare i relativi movimenti finanziari, e di effettuare i pagamenti con modalità tracciabili (bonifico bancario o postale). La violazione di tali obblighi comporta la risoluzione del contratto e l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie. Inoltre, la legge prevede anche il controllo degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali, l’identificazione degli addetti nei cantieri e l’istituzione del reato per il delitto di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
La legge delega recante il Piano straordinario contro le mafie s’inserisce in un quadro più ampio di interventi contro la criminalità organizzata che ha la sua punta di diamante nell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (decreto-legge n. 4/2010, convertito dalla legge n. 50 del 2010).
Il Pacchetto di provvedimenti varati nel Consiglio dei ministri del 28 gennaio 2010 che, in via straordinaria si riunì a Reggio Calabria, prevedeva anche un Piano straordinario di vigilanza nei territori del Meridione più sensibili ai problemi del lavoro irregolare in agricoltura e in edilizia, i cui risultati sono stati resi pubblici il 18 maggio 2010.
Con il varo definitivo di questo provvedimento “si completa il percorso avviato a Reggio Calabria, quando il Consiglio dei Ministri ha varato il Piano Straordinario contro le mafie e ha approvato il decreto relativo all’Agenzia per i beni confiscati”. E’ stato il commento del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in merito all’approvazione in Senato del Piano straordinario contro le mafie.
L’approvazione sostanzialmente all’unanimità del provvedimento “dà forza all’azione dello Stato” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per il quale “il progetto di sconfiggere definitivamente la criminalità organizzata entro questa legislatura, ovvero nei prossimi tre anni, può davvero essere raggiunto”.
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